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EYPHEMOS | Bombardieri: «Quadro politico sconfortante. È il mercato dei voti per l'elezione a ogni costo» – VIDEO

Il procuratore capo della Dda di Reggio Calabria commenta l’operazione che ha portato all’arresto di Creazzo e alla richiesta dei domiciliari per Siclari. «La richiesta di consenso è indipendente d…

Pubblicato il: 25/02/2020 – 14:11
EYPHEMOS | Bombardieri: «Quadro politico sconfortante. È il mercato dei voti per l'elezione a ogni costo» – VIDEO

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Una ‘ndrangheta arcaica e moderna ma sopratutto sempre più radicata anche nella cabina elettorale. E’ quanto emerge dalla conferenza stampa tenuta stamattina nella sala “Nicola Calipari” della Questura di Reggio Calabria, per illustrare i dettagli dell’operazione Eyphemos, che ha portato a 65 arresti tra cui il sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, neo eletto consigliere regionale con FdI, Domenico Creazzo (di professione finanziere), nonché alla richiesta di autorizzazione a procedere al Senato, sempre per arresti domiciliari, a carico del senatore di Forza Italia Marco Siclari (di professione medico), entrambi accusati di scambio elettorale politico-mafioso.
LA SQUADRA STATO Alla conferenza hanno preso parte il procuratore capo Giovanni Bombardieri, il procuratore aggiunto Gaetano Paci, il questore Maurizio Vallone, il capo della Direzione centrale anticrimine, Francesco Messina, il capo dello Sco Fausto Lamparelli, il capo della Squadra mobile Francesco Rattà, e il dirigente del commissariato di Palmi, vice questore aggiunto Francesco Muraca.
IL PROCURATORE BOMBARDIERI «Un’indagine – ha spiegato Bombardieri – che ci dà conto di uno spaccato della realtà criminale dell’area, con proiezioni nazionali e internazionali, e di uno spaccato della politica locale che non ci fa onore. Non si fa riferimento a gruppi o partiti politici – ha sottolineato il procuratore distrettuale – si fa riferimento a persone, candidate con gruppi o partiti politici, che hanno cercato ancora una volta l’appoggio della criminalità organizzata di stampo ‘ndrangheta dell’area per ottenere risultati elettorali che consentissero di raggiungere l’obiettivo, cioè elezioni, perché di questo si tratta. Candidati che cercavano fortemente l’elezione tanto da non porsi il problema del partito politico con cui candidarsi, per cui era indifferente candidarsi con Fratelli d’Italia, la Lega, Forza Italia o altri partiti, purché ci fossero serie e concrete possibilità di essere eletti. Quindi non aspirazioni ideologiche ma utilitaristiche, la possibilità di avere uno strumento elettorale che consentisse di raggiungere il risultato sperato, le elezioni». Il tutto incastonato in un panorama criminale antico e moderno allo stesso tempo. L’indagine parte da una serie di frizioni registrate all’interno del locale di Sant’Eufemia riferibile al gruppo della cosca Alvaro di Sinopoli. Uno dei principali indagati, Domenico Laurendi, si sarebbe lamentato che un altro esponente della stessa criminalità ma di diversa fazione procedesse a una serie di «battezzi irregolari» così da aumentare il numero dei suoi «sodali». Ciò l’aveva indispettito e chiedeva conto ai capi dell’organizzazione, non vedendo accolte le sue rimostranze pensava di formare «un banco nuovo», un locale autonomo anche rispetto agli Alvaro, con la «benedizione» del crimine di Polsi.
MAFIA ARCAICA E MODERNA Secondo Bombardieri è l’ennesima riprova di «una mafia arcaica con i suoi rituali di affiliazione ma al tempo stesso una ‘ndrangheta proiettata verso il futuro, che ha ben presente il controllo economico delle attività commerciali dell’area con una serie di misure estorsive». Bombardieri ha ringraziato la Polizia di Stato e l’Ufficio Gip, in particolare il presidente Tommasina Crotoneo, che ha vergato le 3650 pagine dell’ordinanza: «un’analisi concreta puntuale, specifica punto per punto, dettaglio per dettaglio di tutte le risultanze investigative e anche in tempi che ci consentono oggi di intervenire sull’attualità, sulla carne viva di quello che si stava verificando in quell’area territoriale».
LE INFILTRAZIONI AL COMUNE DI SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE L’indagine ha documentato infiltrazioni nel Comune di Sant’Eufemia ai massimi livelli, sono coinvolti sindaco, vice sindaco, presidente del consiglio comunale e responsabile dell’ufficio tecnico. «Al vice sindaco Idà – ha spiegato Bombardieri – viene contestato il ruolo di promotore-organizzativo, sarebbe stato lui a procedere ai battezzi irregolari». 
UN INQUINAMENTO POLITICO PREOCCUPANTE  «Assistiamo anche – ha continuato Bombardieri – alla ricerca di consenso elettorale attraverso il contatto diretto con esponenti di spicco della criminalità organizzata. Domenico Laurendi viene raggiunto dall’interesse sia di Creazzo per le elezioni regionali, e in precedenza anche per le politiche del 2018, per la ricerca di consenso elettorale. Non è un esponente politico, non è un imprenditore con numero di dipendenti tali da influire nella competizione elettorale, non è “influencer”, ebbene a lui ci si rivolge nel momento in cui lui stesso è sotto processo, era pendente in appello il processo Xenopolis – poi assolto – con l’accusa di associazione  a delinquere di stampo ‘ndranghetista. Dunque era ben nota la caratura criminale. Addirittura direttamente collegamenti con gli Alvaro. Numerose conversazioni del fratello del consigliere regionale con Domenico Alvaro cl. 77 e addirittura con Cosimo Alvaro a quell’epoca agli obblighi a Messina. Tutti contatti finalizzati alla ricerca del consenso elettorale, che garantivano anche un interessamento. Addirittura c’è un interessamento da parte di Creazzo, oltre che di altri soggetti, per l’aggiustamento del processo Xenopolis, per altre cortesie che dovevano essere garantite e assicurate da questi politici proprio a riscontro dell’impegno elettorale forte ottenuto nel corso delle competizioni elettorali. Soggetti evidentemente e chiaramente riferimento della ‘ndrangheta, coi quali non ci si fa scrupolo di intessere rapporti finalizzati al consenso elettorale». «Le percentuali di voto delle politiche del 2018 arrivano quasi al 70%, un consenso bulgaro che riscontra l’impegno degli ‘ndranghetisti». «Due giorni prima delle elezioni regionali del 2020 gli stessi Creazzo affermano che hanno avuto lappoggio di tutti i ceppi degli Alvaro, e che hanno fatto lira di Dio». Secondo Bombardieri, non c’è nessun “equivoco” possibile. «Siamo contenti del risultato ottenuto ma siamo sconfortati per quello a cui abbiamo assistito, un mercanteggiare dei voti, una richiesta del consenso elettorale, finalizzato a un unico risultato, indipendentemente dalle aspirazioni ideologiche, l’elezione ad ogni costo».
LE PROIEZIONI INTERNAZIONALI In una delle conversazioni intercettate si fa riferimento a uno dei sodali  che era volato in Australia per perorare la causa di un proprio congiunto che stava per essere messo a riposo in una locale di ‘ndrangheta nel continente australiano. Rapporti con l’Australia approfonditi anche dal procuratore aggiunto Paci, il quale ha svelato che quando un soggetto si è reso responsabile di una «violazione di carattere deontologico», poiché dopo la morte della moglie aveva instaurato una relazione sentimentale, il processo disciplinare «non si è svolto in Australia, ma a Sant’Eufemia».
LE FORZE IN CAMPO  Il capo della Direzione centrale anticrimine ha sottolineato il forte impegno della Polizia di Stato per questa operazione, fornendo solo per il supporto nella fase operativa ben 50 pattuglie dei Reparti prevenzione crimine e di altre Squadre mobili fatte convergere a Reggio per l’esecuzione delle misure cautelari. Rattà ha fornito i numeri, 550 uomini impiegati per l’arresto dei 65 destinatari di misura cautelare, tra cui anche un uomo «del 1930 che ha partecipato anche al famoso summit di Montalto e in questi anni ha tenuto lo scettro della cosca eufemiese».

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