REGGIO CALABRIA Tra le persone coinvolte nell’operazione “Eyphemos” ci sarebbero alcuni politici risultati legati al clan satellite degli Alvaro.
Il primo nome di spicco è quello del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Domenico Creazzo che alle ultime regionali ha fatto incetta di voti, circa 8mila. Creazzo, transitato nella fase pre elettorale dal Pd a Fratelli d’Italia, è finito ai domiciliari. Ma la distrettuale reggina che coordina l’indagine avrebbe chiesto l’autorizzazione a procedere anche per un parlamentare reggino.
Il consigliere regionale nonché sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte e vice presidente del Parco d’Aspromonte è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Di lui, nelle trattative seguite alla tornata regionale dello scorso 26 gennaio, si era parlato come papabile nuovo presidente del consiglio regionale.
L’AIUTO DEL FRATELLO Secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe coltivato e realizzato il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali scorse. Per questo si sarebbe rivolto alla ‘ndrangheta ed in particolare a Domenico Laurendi (esponente della cosca aspromontana), prima attraverso il fratello del sindaco Antonino e poi direttamente. Gli inquirenti avrebbero accertato che sia il fratello che lo stesso sindaco sarebbero stati in grado di procacciare voti in cambio di favori e utilità. Grazie alle aderenze con figure apicali della cosca Alvaro.
CHIESTO L’ARRESTO DI SICLARI La Dda di Reggio Calabria ha chiesto l’autorizzazione a procedere all’arresto – in regime di domiciliari – del senatore di Forza Italia Marco Siclari coinvolto nell’operazione della Procura distrettuale diretta da Giovanni Bombardieri contro la cosca “Alvaro” di Sinopoli. L’ipotesi di reato è scambio elettorale politico-mafioso. A mettere in contatto il parlamentare con Domenico Laurendi, esponente della cosca, sarebbe stato Giuseppe Galletta Antonio, medico ed ex consigliere provinciale di FI a Reggio Calabria.
«Con l’intermediazione di Galletta – scrivono gli inquirenti – Marco Siclari accettava la promessa di procurare voti da parte del Laurendi in cambio di soddisfare gli interessi e le esigenze della associazione mafiosa. Tra i primi vantaggi ottenuti su richiesta del clan, il trasferimento di Annalisa Zoccali, parente di Natale Lupoi, cognato degli Alvaro, una dipendente delle Poste italiane, a Messina. Con l’aggravante del fatto che Marco Siclari, a seguito dell’accordo, era stato eletto nella relativa consultazione elettorale politica». Marco Siclari è stato eletto al Senato nel collegio uninominale n.4 della Calabria con una percentuale del 39,59%, riuscendo ad ottenere a Sant’Eufemia d’Aspromonte 782 voti, pari al 46,10%, mentre nel limitrofo Comune di Sinopoli 435 voti, pari al 63,41%.
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