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EYPHEMOS | Ai domiciliari il neoconsigliere regionale Creazzo. Chiesto l'arresto del senatore Siclari

L’esponente di Fratelli d’Italia è finito ai domiciliari. Coinvolto nell’operazione anche il parlamentare di Forza Italia, il cui fratello, sindaco di Villa San Giovanni, era finito in un’operazion…

Pubblicato il: 25/02/2020 – 8:58
EYPHEMOS | Ai domiciliari il neoconsigliere regionale Creazzo. Chiesto l'arresto del senatore Siclari

REGGIO CALABRIA Tra le persone coinvolte nell’operazione “Eyphemos” ci sarebbero alcuni politici risultati legati al clan satellite degli Alvaro.
Il primo nome di spicco è quello del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Domenico Creazzo che alle ultime regionali ha fatto incetta di voti, circa 8mila. Creazzo, transitato nella fase pre elettorale dal Pd a Fratelli d’Italia, è finito ai domiciliari. Ma la distrettuale reggina che coordina l’indagine avrebbe chiesto l’autorizzazione a procedere anche per un parlamentare reggino.
Il consigliere regionale nonché sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte e vice presidente del Parco d’Aspromonte è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Di lui, nelle trattative seguite alla tornata regionale dello scorso 26 gennaio, si era parlato come papabile nuovo presidente del consiglio regionale.
L’AIUTO DEL FRATELLO Secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe coltivato e realizzato il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali scorse. Per questo si sarebbe rivolto alla ‘ndrangheta ed in particolare a Domenico Laurendi (esponente della cosca aspromontana), prima attraverso il fratello del sindaco Antonino e poi direttamente. Gli inquirenti avrebbero accertato che sia il fratello che lo stesso sindaco sarebbero stati in grado di procacciare voti in cambio di favori e utilità. Grazie alle aderenze con figure apicali della cosca Alvaro.
CHIESTO L’ARRESTO DI SICLARI La Dda di Reggio Calabria ha chiesto l’autorizzazione a procedere all’arresto – in regime di domiciliari – del senatore di Forza Italia Marco Siclari coinvolto nell’operazione della Procura distrettuale diretta da Giovanni Bombardieri contro la cosca “Alvaro” di Sinopoli. L’ipotesi di reato è scambio elettorale politico-mafioso. A mettere in contatto il parlamentare con Domenico Laurendi, esponente della cosca, sarebbe stato Giuseppe Galletta Antonio, medico ed ex consigliere provinciale di FI a Reggio Calabria.
«Con l’intermediazione di Galletta – scrivono gli inquirenti – Marco Siclari accettava la promessa di procurare voti da parte del Laurendi in cambio di soddisfare gli interessi e le esigenze della associazione mafiosa. Tra i primi vantaggi ottenuti su richiesta del clan, il trasferimento di Annalisa Zoccali, parente di Natale Lupoi, cognato degli Alvaro, una dipendente delle Poste italiane, a Messina. Con l’aggravante del fatto che Marco Siclari, a seguito dell’accordo, era stato eletto nella relativa consultazione elettorale politica». Marco Siclari è stato eletto al Senato nel collegio uninominale n.4 della Calabria con una percentuale del 39,59%, riuscendo ad ottenere a Sant’Eufemia d’Aspromonte 782 voti, pari al 46,10%, mentre nel limitrofo Comune di Sinopoli 435 voti, pari al 63,41%.

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