COSENZA Un’aggressione ad un operatore socio sanitario mercoledì notte al pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza. A denunciarla il Sindacato unitario lavoratori (Sul) che segnala come l’aggressione sia stata compiuta da parenti di alcuni pazienti soccorsi. «È gravissimo – denunciano in una nota congiunta Angela Mazza e Aldo Libri, rispettivamente Rsa Sul all’ospedale “Annunziata” e segretario generale Sul Calabria – e sottolinea come l’insicurezza della struttura che il Sul ha denunciato è assolutamente reale ed espone gli operatori a rischi di aggressione almeno quanto a rischio medico. Questo stato è dovuto alla ben nota carenza di personale medico e paramedico come alle drammatiche carenze strutturali che possono e devono essere corrette con misure da applicare immediatamente». «Abbiamo già detto – è detto ancora nel comunicato – anche all’Amministrazione della struttura che riteniamo che si debba separare la zona triage dalla zona nella quale si visitano gli utenti e si portano i primi soccorsi per impedire una dannosa promiscuità ed un andirivieni di pazienti e familiari; che ci si deve dotare di ambienti chiusi nei quali possano entrare esclusivamente gli addetti ai lavori ed i pazienti, mettendo le porte ad apertura interna con il maniglione antipanico o per mezzo delle chiavi o di badge in possesso del personale». Secondo gli esponenti del Sud, «è necessario, altresì, rafforzare il sistema di vigilanza a presidio del reparto, con idonea dotazione di personale qualificato e settorialmente formato, soprattutto al fine di impedire le non infrequenti aggressioni».
«Tutto questo è stato già richiesto – segnalano -. Alla Amministrazione chiediamo di voler fissare un incontro a breve sugli argomenti richiamati, per discutere delle misure di sicurezza in un reparto delicatissimo e molto esposto».
«Attendiamo fiduciosi – concludono i due esponenti del Sul – la convocazione urgente, anche per evitare un allargamento del contenzioso che intendiamo evitare con tutte le nostre forze».
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