COSENZA Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato la misura interdittiva di esercizio di attività inerenti uffici direttivi disposta nei confronti di Carmelo Stavale (difeso dall’avvocato Francesco Boccia) coinvolto nell’inchiesta della procura di Cosenza denominata “Money for Nothing” (qui la notizia). Oltre a lui, a beneficiare del provvedimento del Tdl (sezione reale di Cosenza) anche un’altro degli indagati, Sandro Bevacqua, nei cui confronti i giudici hanno disposto la restituzione di tutti i beni sequestrati quando lo scorso dicembre i finanzieri hanno notificato il provvedimento. Tredici in tutto le persone finite sotto inchiesta e accusate di aver ottenuto finanziamenti, in modo particolare da Invitalia e Fincalabra, per destinarli a fini totalmente diversi da quelli per i quali dovevano essere utilizzati. Al centro dell’indagine le attività svolte da una società di consulenza finanziaria che avrebbe partecipato ai bandi di finanziamento sfruttando la complicità delle aziende e attività commerciali riconducibili agli indagati, in alcune ipotesi, le ditte sarebbero state create ad arte. I finanzieri del comando provinciale di Cosenza, nel fascicolo d’indagine, hanno annotato tutta una serie di movimenti economici che sarebbero riconducibili agli indagati, accusati a vario titolo di malversazione a danno dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche,ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. 11 le società destinatarie del provvedimento disposto dalla magistratura cosentina che contestualmente, aveva disposto il sequestro preventivo per equivalente di 2,1 milioni di euro. (mi.pr.)
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