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Intimidazione alla comunità “Progetto Sud”, don Panizza: «Noi continuiamo a ripartire»

Il presidente dell’associazione lametina che combatte contro i clan lancia l’iniziativa “Il giorno che non c’è”: «Vorremmo dire che la mafia non c’è più»

Pubblicato il: 29/02/2020 – 9:46
Intimidazione alla comunità “Progetto Sud”, don Panizza: «Noi continuiamo a ripartire»

LAMEZIA TERME «Grazie alla stampa, alle associazioni, alle famiglie, ai cittadini che hanno voluto portarci la loro solidarietà». Così don Giacomo Panizza, presidente della Comunità “Progetto Sud”, ha ringraziato in un messaggio – pubblicato sulla pagina facebook dell’associazione – per i tanti attestati ricevuti dopo l’ennesimo atto di intimidazione ai danni della Comunità da anni impegnata contro le cosche calabresi e in particolare del Lametino. «Con l’iniziativa “Il giorno che non c’è” (il 29 febbraio) – ha aggiunto – vorremmo affermare che la mafia non esista più, che la corruzione non esista più, che l’aspetto predatorio così come quello di fare del male agli altri non esista più in nessuna parte». Poi ritornando su quanto accaduto domenica 22 febbraio quando ignoti sono entrati nei depositi della cooperativa di Lamezia Terme gestita dal Progetto Sud sottraendo macchine agricole, Panizza ha affermato: «A noi ultimamente è successo un ulteriore scasso, con furto con danneggiamento e vogliamo dire che “questi” continuano, ma continuiamo anche noi a ripartire».

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