Nato presso il Dipartimento di Giurisprudenza Economia e Scienze umane dell’Università Mediterranea, l’Osservatorio sul Federalismo Fiscale si è assunto l’onore di svolgere attività scientifica su uno dei temi che si ritiene qualificherà la politica dei prossimi anni. L’Osservatorio, che era stato presentato con una conferenza stampa lo scorso dicembre discutendo il tema del federalismo fiscale insieme a quello, distinto ma collegato, dell’autonomia differenziata, si fonda sull’idea che entrambe queste questioni rappresentano la nuova frontiera di una “questione meridionale”, mai risolta, che oggi, semmai, tende ad aggravarsi forse irrimediabilmente.
Al di là dei posizionamenti politici che presentano il federalismo fiscale in chiave sempre e solo positiva, impiegando aggettivi quali progresso, sviluppo, sollecitazione a crescere, sembrano mancare tanto dati certi sui quale ragionare tanto analisi di questi dati che non siano ab origine incanalati dall’intento di sostenere le ragioni del federalismo. A questo si accompagna la circostanza che la tecnicità del tema non agevola l’interesse diffuso e l’attenzione anche della popolazione; disinteresse che cade sulle ragioni del federalismo fiscale e arriva a non far percepire quali ne sono le conseguenze, anche e soprattutto pratiche.
Difficile rimane però ignorare come il federalismo fiscale rischia di non essere irrilevante e privo di conseguenze non positive per il Sud, di determinare una riduzione drastica delle risorse finanziarie disponibili per il Mezzogiorno così come l’autonomia differenziata, rischia di mette in forse la stessa idea di Stato introducendo frammentazione lì dove strategico appare un’ottica unitaria. Entrambe queste misure sembrano voler concretizzare una visione egoistica ed egocentrica della parte più ricca del Paese e spesso ripropongono, mascherandola abilmente, l’idea sulla quale era nata la Lega Nord ai tempi del Senatur Umberto Bossi.
Su questi intenti l’Osservatorio si compone di un gruppo multidisciplinare di studiosi ed esperti che avvertono l’esigenza di comunicare gli esiti delle proprie ricerche non solo con gli strumenti tipici dell’indagine scientifica ma anche con contributi più divulgativi, capaci di stimolare l’interesse per l’approfondimento anche oltre i circuiti scientifici più ristretti. Nasce per questa ragione lo spazio che oggi si inaugura su questa testata giornalistica nel quale si proporranno, con cadenza periodica, brevi contributi che intendono mettere l’accento su aspetti rilevanti inerenti alle cause ma soprattutto agli effetti del federalismo fiscale, intendendo fornire dati e l’analisi dei dati che lo sostengono, lo supportano o lo criticano.
Esigenza che si ricollega al sogno di riuscire ad ottenere, per lo meno su questi temi del dibattito pubblico, una partecipazione più ampia e consapevole che eviti il paradosso per il quale scelte che dovessero essere punitive per il Sud siano assunte con un impreparato e distratto assenso di quei cittadini che maggiormente ne subirebbero le conseguenze.
Se di una nuova frontiera della questione meridionale è possibile parlare, è necessario rivendicare l’intenzione di scoprirla con un meridionalismo diverso da quello troppo spesso piagnone e autoassolutorio che ha qualificato il passato. Meridionalismo diverso che, oggi, significa accettare la sfida dei tempi e proporre soluzioni costruite a partire delle forze migliori del Sud, dal capitale umano prima che economico, economico perché umano, del quale il Mezzogiorno deve riscoprire la ricchezza e valorizzarla come merita.
*Osservatorio sul Federalismo fiscale
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