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Sanità, resta ancora senza soluzione il problema della governance

Nel Programma operativo si punta a un Dipartimento “a rete”, ma il vero “nodo” da sbrogliare è l’incomunicabilità tra livello regionale e livello aziendale a trazione governativa

Pubblicato il: 01/03/2020 – 13:34
Sanità, resta ancora senza soluzione il problema della governance

«Per rendere effettivo il radicale rilancio del Servizio sanitario regionale richiesto alla Regione Calabria è necessaria una struttura di governance rinnovata ed efficace». E’ questa la sfida contenuta nel Programma operativo 2019-2021 predisposto dalla struttura commissariale guidata da Saverio Cotticelli. Una sfida che alla luce delle recenti dichiarazioni del dg del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Tonino Belcastro, si presenta molto dura e molto complicata, vista l’incomunicabilità tra il livello regionale e quello aziendale, gestito dai commissari di nomina governativa come da “Decreto Calabria” (che è il vero “buco nero” di tutta la questione, giusto per inciso). Nel Programma operativo approvato nei giorni scorsi, la problematica sembra limitata solo al Dipartimento regionale, mentre in realtà è molto più complessa. Nello strumento di programmazione elaborato dal commissario Saverio Cotticelli e sottoscritto dal su commissario Maria Crocco, infatti si evidenzia che «l’attuale situazione del Dipartimento mostra infatti, pur in presenza di alcune professionalità di grande valore e fortemente motivate, una dotazione complessiva di competenze tecniche e manageriali insufficienti, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, per governare il sistema e raggiungere gli ambiziosi obiettivi posti dal presente Programma Operativo. Inoltre, l’assetto organizzativo dipartimentale si connota per una diffusa frammentazione e per carenze nei sistemi operativi, che rendono difficili i processi di integrazione e coordinamento. Intento di tale innovazione è fare leva sul potenziale di governo oggi presente a livello aziendale, rimasto troppo spesso inespresso o incapace di fornire un contributo efficace a supporto del lavoro di pianificazione strategica, programmazione, coordinamento, integrazione e stimolo all’innovazione che dovrebbe essere proprio del Dipartimento regionale Politiche della Salute. Tale potenziale è oggi ulteriormente rafforzato dalla nomina di commissari straordinari e di direttori sanitari e amministrativi di provata competenza come previsto dal dl 35/19 convertito nella legge 60/2019». Secondo quanto riporta il Programma operativo, «il nuovo modello di governance configurerà pertanto il Dipartimento come un “Dipartimento a rete”, in cui a un indirizzo forte da parte del livello centrale si accompagnerà un coinvolgimento strutturato e stabile delle aziende sanitarie nell’esercizio delle funzioni proprie del Dipartimento. L’attuazione del Programma operativo impone quindi una chiara individuazione degli attori coinvolti, la catena delle responsabilità, i meccanismi di coordinamento, le modalitaà di monitoraggio e valutazione degli obiettivi perseguiti». Per questo – prosegue il Po 2019-21 – «nel raggiungimento della normale gestione, la catena delle responsabilitaà deve necessariamente essere semplice per rafforzare il mandato istituzionale dei diversi livelli decisionali per l’intero Programma: la Regione Calabria assume attraverso l’organo commissariale il ruolo di policy maker delineando l’indirizzo sulle politiche generali del Sistema sanitario regionale. Il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie ha il compito di attuare le linee di indirizzo definite dal commissario ad acta, attraverso strumenti di programmazione sanitaria, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare. Il Dipartimento monitora, controlla e verifica l’attuazione delle indicazioni fornite alle Aziende sanitarie regionali. Le Aziende sanitarie regionali presenti sul territorio, dotate di autonomia organizzativa, gestionale, tecnica, amministrativa, patrimoniale e contabile, erogano le prestazioni sanitarie e sono responsabili della promozione della salute». Resta però ancora senza risposta l’interrogativo che nasce dalla denuncia pronunciata nei giorni scorsi dal dg Belcastro: cosa succede se i commissari straordinari delle Asp e delle aziende ospedaliere “non si filano” il Dipartimento com’è avvenuto per il mancato riscontro a una convocazione del Dipartimento sul Coronavirus? (c. ant.)

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