LAMEZIA TERME Nuovo appuntamento con “20.20”, il settimanale di approfondimento prodotto dal Corriere della Calabria andato in onda lunedì sera alle 21 sul canale 211 de L’Altro Corriere tv. Ospiti, di Danilo Monteleone e Ugo Floro, l’imprenditore cinese “Antonio” Chen, il sindaco di Cetraro, Angelo Aita e il direttore generale del dipartimento regionale Salute, Antonio Belcastro.
I DATI DI BELCASTRO Dopo aver ripercorso il caso-Cetraro, precisando che la risposta del sistema sanitario regionale è stata particolarmente efficace ed efficiente, il dg Belcastro ha fornito tutti i numeri dell’emergenza coronavirus in Calabria: «Allo stato abbiamo nella nostra regione 50 persone – asintomatiche – in isolamento, sono stati effettuati 33 tamponi di cui, com’è noto, solo uno è risultato positivo. Tra le 50 persone rientrano i 16 passeggeri ed i due autisti con cui è venuto in contatto il paziente positivo di Cetraro, in più sono state installate tende per un “triage” specifico in tutte le strutture ospedaliere regionali, a eccezione di Catanzaro e Vibo Valentia. A livello regionale – ha aggiunto Belcastro – è operativa una task force di sei persone ed abbiamo deciso, unica regione in Italia, di effettuare, a partire da oggi, controlli, non solo per gli arrivi in aeroporto dei voli internazionali, ma anche per tutti gli aeromobili provenienti da scali interni».
«PIÙ FONDI PER LA SANITÀ PUBBLICA» Il sindaco di Cetraro, Angelo Aita, non ha nascosto la preoccupazione espressa dall’intera cittadinanza dell’alto Tirreno cosentino: «Il mio ringraziamento più forte va ai sanitari in servizio nell’ospedale di Cetraro, e in particolare alla struttura che garantisce la dialisi; hanno dimostrato professionalità, abnegazione e spirito di servizio. Questa, forse, è stata la dimostrazione più evidente del fatto che sulla sanità pubblica vadano garantiti gli investimenti necessari».
I NEGOZI “CINESI” CHIUSI Quasi fosse una sorta di nemesi, l’imprenditore Chen ha spiegato la scelta compiuta dai commercianti cinesi che da tre giorni hanno chiuso le attività ed abbassato le saracinesche: «Prima i nostri negozi erano deserti perché tutti ci ritenevano possibili untori, ora siamo preoccupati dell’emergenza corona virus e di come l’Italia la sta affrontando. Riapriremo tra qualche giorno, ma accoglieremo i clienti mettendo le mascherine».
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