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Crotone, Dell’Aquila: «Slittamento delle Provinciali dettato dalle norme»

Il presidente facente funzione della Provincia chiarisce le motivazioni che hanno portato allo spostamento della data delle elezioni: «Nessun complotto»

Pubblicato il: 02/03/2020 – 13:29
Crotone, Dell’Aquila: «Slittamento delle Provinciali dettato dalle norme»

di Gaetano Megna
CROTONE Una scelta fatta nel rispetto della legge e delle regole. Cita atti e procedure il presidente facenti funzioni della Provincia, Giuseppe Dell’Aquila, per spiegare le ragioni che hanno portato allo slittamento delle elezioni per eleggere il presidente della Provincia pitagorica, che erano state fissate per oggi. Sostiene di avere convocato la conferenza stampa per chiarire «alla luce del sole e con gli atti, la vicenda». Tutto ha avuto inizio con le dimissioni dell’ex presidente della Provincia, Ugo Pugliese, coinvolto nell’indagine della piscina olimpica in qualità di sindaco di Crotone.
Il problema di dovere indire le elezioni, l’attuale compagine amministrativa, sopravvissuta a Pugliese, se lo è posto i primi giorni del mese di dicembre scorso, alla luce del fatto che non potevano partecipare al voto, perché sciolti, cinque Comuni: Crotone, Cirò Marina, Strongoli, Casabona e Crucoli.
A conti fatti, con il voto ponderato che regola le procedure elettive, avrebbero votato in termini di rappresentanza meno del 50% dei consiglieri e dei sindaci del territorio provinciale. Sono stati, quindi, presentati quesiti ai ministeri degli Affari regionali e dell’Interno e si è aperto un confronto con la Prefettura pitagorica. Il ministero dell’Interno ha subito chiarito di non avere competenza, mentre quello degli Affari regionali ha informato i rappresentanti crotonesi che la questione si intendeva affrontare con il decreto Milleproroghe, approvato in via definitiva dal Senato la scorsa settimana. Il decreto a dicembre ancora non c’era e le elezioni sono state convocate, perché questo prevedeva la legge in vigore in quel momento. Sono state presentate tre candidature di sindaci: Maria Grazia Vittimberga, Isola Capo Rizzuto, Annibale Parise, Mesoraca, e Francesco Paletta, Cirò. Il decreto Milleproroghe, una volta approvato, diventa esecutivo nel momento in cui viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. La pubblicazione è avvenuta intorno alle 19 di sabato scorso e in quel momento si è proceduto all’annullamento dell’elezione già fissata. «Anche questa decisione – ha sottolineato Dell’Aquila – è stata presa dopo avere sentito il ministero degli Affari regionali».
Non c’è stato, sempre secondo Dell’Aquila, «alcun complotto» per fare slittare la data dell’elezione. Nel mettere in piedi la polemica, poi, sarebbe stato preso un abbaglio da parte di professionisti che svolgono la loro attività nei tribunali.
Questo può essere successo «perché non hanno letto gli atti». L’accusa è rivolta principalmente al sindaco di Cirò, Parise, che avrebbe avuto un comportamento non adeguato al ruolo istituzionale. Più corretto, invece, il comportamento degli altri due candidati alla carica di presidente, che Dell’Aquila ha voluto ringraziare pubblicamente. L’applicazione della Milleproroghe è corretta perché è una di quelle normi che diventano di «immediata applicazione». Non si è votato, ma il “seggio preliminare” era stato insediato. Significa che erano stati messi in campo tutti i lavori preparatori per votare, comprese la stampa delle schede elettorali.
Si voterà dopo 45 giorni dal risultato del voto amministrativo nei Comuni di Crotone, Cirò Marina e Strongoli, si vota in primavera ma data precisa dovrebbe essere resa nota in tempi brevi. Anche il consigliere provinciale Gennaro Lerose punta il dito contro i sindaci che hanno protestato e parla di «bassezze della politica di chi ricopre cariche istituzionali». Lerose ha alzato il tiro della polemica anche nei confronti di consiglieri regionali e parlamentari nazionali che per la prima volta si sono occupati delle vicende di Crotone e non per porre questioni del territorio. Non si è votato e non si è tenuto conto di una diffida firmata da 22 tra consiglieri e sindaci del territorio. È stato anche chiarito che in caso di scioglimento del consiglio comunale di Cirò, dove Dell’Aquila è stato eletto consigliere, il ruolo di presidente facenti funzioni presso l’ente intermedio sarà volto dal consigliere “anziano”, Simone Saporito. (redazione@corrierecal.it)

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