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Siccità, a Crotone produzione di finocchi in ginocchio

La mancanza di piogge da mesi in Calabria mette a rischio le aziende della zona. Appello del presidente del consorzio “Ionio Crotonese”: «La Regione intervenga»

Pubblicato il: 02/03/2020 – 17:06
Siccità, a Crotone produzione di finocchi in ginocchio

di Gaetano Megna
CROTONE A rischio la produzione dei finocchi. Non piove da mesi e c’è bisogno di irrigazione di “soccorso” altrimenti il prodotto, ancora non raccolto, potrebbe perdersi nella terra. A lanciare l’allarme è il presidente del Consorzio di bonifica “Ionio Crotonese”, Roberto Torchia, che accusa i dirigenti della Regione Calabria di non avere capito quanto si sta consumando soprattutto nei terreni di Isola Capo Rizzuto, dove si produce un finocchio di altissima qualità.
Secondo i dati forniti da Torchia, gli ettari coltivati a finocchio sono 3.000 e movimentano un budget che, a seconda dell’annata, varia da 15 a 30 milioni di euro. Si tratta di un’attività economica rilevante per l’intero comparto agricolo e non.
L’inverno senza piogge di quest’anno ha già richiesto un intervento di irrigazione di soccorso di due milioni di metri cubi d’acqua, erogati la fine del mese di gennaio scorso grazie all’intervento del prefetto di Crotone.
Anche alla fine di gennaio la dirigenza regionale della Calabria si era mostrata miope e poca attenta ad un settore rilevante dell’economia. Una parte della produzione dei finocchi è stata salvata ed ha raggiunto i mercati nazionali ed europei, ma per salvare il prodotto ancora non raccolto e portarlo a maturazione occorrono altri due milioni di metri cubi d’acqua.
Torchia in un comunicato diffuso oggi, scrive che «non è più possibile proseguire con politiche di emergenza che permettono ai privati di incassare e buttare acqua a mare ed agli agricoltori di organizzare forme di protesta rischiosissimi per l’emergenza sociale che portano con sé; ed in un periodo di grave crisi sociale generale sanitaria ed economica come questa».
Alle 17 di oggi il problema sarà affrontato da un’assemblea di agricoltori che si terrà nella sala consiliare del Comune di Isola Capo Rizzuto. L’idea di Torchia, come si evince in quello che scrive, è quella di evitare azioni di protesta eclatanti, che potrebbero alla fine aggiungere altri danni al territorio della provincia di Crotone. Dal canto loro gli agricoltori arrivano all’appuntamento con l’idea di volere evitare ad ogni costo che la produzione in atto rimanga nella terra.
L’acqua che serve alla provincia di Crotone nell’annualità in corso è stata quantificata in 33 milioni di litri: due sono stati già forniti dopo l’incontro di gennaio alla prefettura di Crotone e altri due servono subito. Quando arriverà il caldo vero per il fabbisogno agricolo rimangono 27 milioni di litri d’acqua, non sufficienti per far fronte ai bisogni per la coltivazione di altri prodotti. Ecco perché Torchia punta il dito e accusa la Regione Calabria di scarsa sensibilità e miopia e chiede un cambio di registro. (redazione@corrierecal.it)

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