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Corigliano Rossano, le 30 biciclette elettriche del Comune finite nell'oblio

Nel 2016 l’amministrazione rossanese aveva partecipato ad un bando del Ministero dell’Ambiente. Costate 2.500 euro l’una, in tanti si chiedono che fine abbiano fatto

Pubblicato il: 04/03/2020 – 18:36
Corigliano Rossano, le 30 biciclette elettriche del Comune finite nell'oblio

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Nel progetto originario vi era la volontà di diffondere la cultura della mobilità sostenibile e promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto ad impatto ambientale zero. E perché no, in un secondo momento di bike sharing. Ma da oltre tre anni, non se ne sa più nulla.
Questa non è la solita storia di sperpero di denaro pubblico, perché effettivamente i soldi – seppur non si sia mai saputo ufficialmente quanti, anche se si dice che siano costate più o meno 2,500 euro l’una, per una cifra che dovrebbe aggirarsi intono ai 75mila euro – sono stati spesi. 
Nell’ambito di un progetto presentato al ministero dell’Ambiente, nel 2016, l’ex comune di Rossano ha acquistato trenta biciclette elettriche con pedalata assistita, le ha celebrate con un evento di consegna simbolica nell’agosto 2017, per poi finire nell’oblio, forse in concomitanza con la fusione con Corigliano.
Un oblio dorato ma incomprensibile. Dove siano finite se lo chiedono tanti cittadini. Ed anche qualche movimento civico, negli anni scorsi, aveva posto pubblicamente alcuni quesiti in merito, senza mai ricevere nessuna risposta. Si mormora possano essere ancora lì dove erano custodite, ovvero in un’area del parcheggio multipiano allo scalo di Rossano. Qualcuno, però, azzarda anche l’ipotesi alcune di queste possano – per utilizzare un eufemismo – essersi “perse” per strada.
Eppure il progetto “a metà” era interessante, perché l’allora amministrazione a guida Stefano Mascaro era riuscita ad essere ammessa al progetto delle trenta bici grazie all’accordo programmatico tra il Ministero dell’Ambiente, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e Ducati Energia Spa che aveva sviluppato il prototipo e-bike 0. Una prima fase prevedeva una sorta di sperimentazione, ovvero l’utilizzo destinato in modo prioritario ai dipendenti o agli amministratori pubblici.
Ogni mezzo era dotato di monitoraggio da remoto degli spostamenti attraverso il quale il Ministero avrebbe potuto stimare il “risparmio” di anidride carbonica, mentre si sarebbero ricaricate in una rastrelliera dotata di colonnina.
«Si trattava – ha spiegato l’allora assessore all’Ambiente, Giovanni De Simone, al Corriere della Calabria – di un progetto interessante. Eravamo riusciti ad ottenere il finanziamento che poi abbiamo rendicontato al ministero. Finita la fase di sperimentazione nella quale le biciclette erano state consegnate a dipendenti e amministratori, avevamo iniziato anche a lavorare ad un bando di l’affidamento per il servizio di bike sharing».
Insomma, dal 2017 di queste biciclette Ducati a pedalata assistita non se ne sa più nulla, ed il tempo che passa non è certamente un alleato delle batterie che rimangono inutilizzate. E qui casca – in parte – l’asino poiché è più che probabile che siano finite nell’oblio a causa della necessità di interventi per ripararle, dopo l’indolenza e l’incuria con le quali sono state trattate. In Comune, infine, nessuno sa nulla, d’altronde è meglio dimenticare. (l.latella@corrierecal.it)

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