di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Si terrà il prossimo 21 maggio, davanti al gup del Tribunale di Catanzaro Alfredo Ferraro, l’udienza preliminare a carico dell’ex governatore della Calabria, Gerardo Mario Oliverio, accusato di abuso d’ufficio per avere revocato dal proprio incarico di presidente dell’ente in house Fincalabra Luca Mannarino. L’accusa è quella di abuso di ufficio. Mannarino – assistito dagli avvocati Sabrina Mannarino e Carmine Curatolo – era stato nominato presidente di Fincalabra con delibera del 25 febbraio 2014, in seguito a una selezione pubblica per titoli, per il tempo di «tre esercizi e con scadenza alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativa al terzo esercizio della carica».
A fine 2014 viene letto governatore Oliverio – difeso dall’avvocato Enzo Belvedere – che attiva la procedura dello “spoil system”, un meccanismo in base al quale gli alti organi politici possono scegliere le figure dirigenziali di vertice (è organizzato in modo tale che i tempi degli incarichi non eccedano la durata dell’organo politico che ha nominati). Mannarino viene dichiarato decaduto dalla carica ricoperta. Il Tar, al quale il dirigente fa ricorso, solleva la questione di legittimità costituzionale (che vede al centro proprio la legittimità del sistema dello spoil system) e rimette gli atti alla Suprema Corte, nel frattempo sospende il provvedimento della Regione e reintegra Mannarino. Decisione confermata dal Consiglio di Stato. Nonostante questo al dirigente, il 26 novembre 2015 viene recapitata una lettera firmata da Mario Oliverio con la quale lo si metteva al corrente della sua rimozione da presidente e componente del cda di Fincalabra, in forza dell’articolo 16, comma 2 C dello Statuto, e sostituzione col nuovo presidente Carmelo Salvino.
In seguito a questi fatti Mannarino ha sporto denuncia. Inizialmente la Procura aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo ma gli avvocati di Mannarino hanno fatto appello che è stato accolto, lo scorso 31 gennaio, dal gip Antonio Battaglia il quale ha imposto l’imputazione coatta. Secondo il gip la vicenda sulla rimozione di Luca Mannarino da presidente del cda di Fincalabra merita un vaglio processuale poiché le nomine nel consiglio di amministrazione dell’ente regionale Fincalabra sarebbero state effettuate «in termini strettamente privatistici con finalità tese a recare vantaggio a terzi con altrui danno». Formulato il capo di imputazione è stata fissata, per il prossimo 21 maggio, l’udienza preliminare nel corso della quale si stabilirà se rinviare o meno a giudizio Mario Oliverio.
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