VITERBO Si è conclusa poco dopo le 13 di giovedì l’udienza del processo svolto nel Palazzo di giustizia di Viterbo, che vede imputato Andrea Landolfi, 30enne accusato di omicidio volontario, omissione di soccorso e indagato per la morte della fidanzata Maria Sestina Arcuri, parrucchiera originaria di Nocara, in provincia di Cosenza.
La giovane è morta dopo una rovinosa caduta dalle scale, avvenuta nell’appartamento della nonna del fidanzato, nella notte tra il 3 e 4 febbraio 2019.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il 30enne al culmine di una lite, avrebbe gettato di peso Maria Sestina oltre il parapetto delle scale, versione in contrasto con quella fornita agli inquirenti dallo stesso Landolfi che ha parlato di un tragico incidente.
La nonna di Andrea, Mirella Iezzi, presente in casa al momento del fatto e sicura dell’innocenza del nipote, oggi ha partecipato al processo in qualità di parte offesa.
Secondo i giudici, infatti, l’anziana sarebbe stata vittima di gravi lesioni procurate proprio da Landolfi. «Andrea per portarmi via dal corpo di Sestina mi ha dato un colpo – confessa Iezzi in una intervista a Chi l’ha Visto? – ma ero già dolorante per via di una caduta avuta qualche giorno prima». Sulla posizione del nipote, la donna è certa: «Per me è innocente. Vederlo in aula mi fa male, ma è un bravo ragazzo e non ha mai fatto del male a nessuno. Amava Sestina e continua a soffrire per la sua morte».
L’anziana è elemento chiave del processo, perché risulta anche indagata per abbandono di incapace, false dichiarazioni al pubblico ministero e omissione di soccorso. «La mia cliente – sostiene Gianluca Fontana, legale di Mirella Iezzi ai microfoni di Chi l’ha Visto? – si è costituita parte civile nel processo. Questo non è necessariamente da intendersi come un atto contro il nipote. Era facoltà della mia cliente procedere e sarà compito della Procura verificare l’eventuale volontarietà della presunta azione lesiva di Landolfi nei confronti della nonna».
Al termine dell’udienza, la troupe di Chi l’ha visto? ha raccolto le dichiarazioni dell’avvocato di Andrea Landolfi, Giacomo Marini: «Ho avanzato un’istanza di scarcerazione. Ho chiesto la possibilità che ad Andrea vengano concessi gli arresti domiciliari in comunità. È incensurato e non vedo la necessità che aspetti la sentenza in carcere. In comunità potrebbe essere aiutato e curato».
Poi l’avvocato si sofferma sulla particolare posizione di Mirella Iezzi: «A prescindere dal grado di parentela che unisce nonna e nipote – aggiunge il legale – la signora è stata oggetto dell’attenzione degli investigatori in quanto testimone dell’accaduto. Secondo l’accusa però è stata anche vittima del nipote, dal quale avrebbe subito un’aggressione. E questa mattina, a nostra insaputa, si è costituita parte civile. Mi sembra evidente che ci siano delle incongruenze». (fa.ben.)
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