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Truffa sul fotovoltaico, la corruzione contestata all’uomo della Santelli

Maurizio Vento è accusato di avere illegittimamente affidato l’incarico di realizzazione di un impianto fotovoltaico del valore di 1,309 milioni a una ditta che non ne possedeva i requisiti. In cam…

Pubblicato il: 05/03/2020 – 17:08
Truffa sul fotovoltaico, la corruzione contestata all’uomo della Santelli

di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Sono accusati, a vario titolo, di truffa, reati in materia di evasione delle imposte sui redditi, corruzione. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro (come abbiamo raccontato qui), tra il 2012 e il 2013 si sarebbe consumato un “pactum sceleris” – teso a far ottenere, in cambio di denaro, l’appalto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico del valore di circa 1.300.000 euro – tra Ermanno D’Ippolito, Vincenzo Bulzomato e Gianfranco Bulzomato con il vicepresidente della Comalca (Consorzio mercato agricolo Calabria) scrl Maurizio Vento, storico dirigente del centrodestra a livello regionale.
Uomo dall’ampio curriculum politico, Vento, 51 anni, originario di Martirano, è stato tra i più stretti collaboratori del neo governatore Jole Santelli nella campagna elettorale alle Regionali 2020; presidente dell’Ente Fiera di Lamezia, nominato nel 2015 dalla giunta Mascaro; coordinatore regionale di Alleanza Civica, gruppo creato da Pino Galati; segretario provinciale di Forza Italia; vicecoordinatore provinciale del Popolo delle libertà nel 2011 e poi coordinatore provinciale Pdl nel 2012; è stato vicepresidente della Provincia di Catanzaro con Michele Traversa presidente e anche con Wanda Ferro presidente (anche assessore provinciale all’Ambiente).
Quella che i magistrati della Procura di Catanzaro hanno notificato a Vento è una chiusura indagini nella quale gli vengono contestate le accuse di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio perché, in qualità di vicepresidente della Comalca, quindi in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe favorito l’affidamento alla Sogema Service srl, di Ermanno D’Ippolito, dell’incarico di realizzazione di un impianto fotovoltaico del valore di 1.309.000 euro senza rispettare la procedura normativa per tali affidamenti e senza verificare che la Sogema possedesse i requisiti previsti dalla legge nella scelta dell’impresa affidataria. In cambio avrebbe ricevuto – il 28 novembre 2012 – un bonifico dell’importo di 18mila euro e il 24 giugno 2013 un bonifico dell’importo di tremila euro. Un totale di 21mila euro celati dietro una presunta fittizia cessione di beni. Denaro erogato da Elio Bulzomato, fratello di Vincenzo Bulzomato, titolare della Consulgest, impresa che acquisiva il credito della Sogema dopo che questa si era aggiudicata l’affidamento.
LA TRUFFA Per capirci meglio, la Comalca aveva affidato alla Sogema, impresa in condizioni di difficoltà economiche, la realizzazione di un impianto fotovoltaico, da installare sulla copertura di un’area destinata a mercato agricolo, per un valore di 1.309.000 euro. La Sogema aveva concluso un contrato di compravendita di pannelli fotovoltaici da una ditta per un valore di 557.209,24 euro. Per mettere in atto il raggiro, Vincenzo Bulzomato si era finto, stando alle accuse, componente del consiglio di amministrazione della Comalca. Al produttore dei pannelli fotovoltaici erano stati consegnati falsi documenti in base ai quali la Comalca si accollava il debito dell’acquisto dei pannelli stessi.
Ma la ditta – che in seguito sporgerà denuncia dando il via alle indagini – a parte un primo acconto di 88.152,44 euro non avrebbe ricevuto più nulla mentre la Sogema di D’Ippolito avrebbe incassato, una volta ricevuto il materiale fotovoltaico, 277.816,00 euro quale somma totale pattuita per la realizzazione dell’opera e la Consulgest di Gianfranco Bulzomato avrebbe successivamente acquistato dalla Sogema il credito maturato da questa nei confronti della Comalca per un importo di 99mila euro. A questo si aggiungono i reati fiscali contestati a D’Ippolito, Antonietta Morello (titolare dell’omonima impresa individuale) che avrebbe rilasciato a D’Ippolito fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, e a Gianfranco Bulzomato. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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