CATANZARO Tra provvedimenti necessari, bozze ed ordinanze straordinarie ed urgenti, molte sono le voci che si levano dal coro della politica – nazionale e locale – molte delle quali si rivolgono a rigirare il coltello nella piaga di una situazione che, nella serata di ieri, è sfociata nel caos.
Secondo Magorno, oltre ai provvedimenti adottati dalla Regione, anche «il governo deve immediatamente attivare controlli per fermare l’esodo di migliaia di cittadini verso il Sud. Il fatto che nelle scorse ore sia stato fatto trapelare il Dpcm in due versioni è una cosa di una gravità assoluta. Chiedo a tutti i Parlamentari calabresi di non lasciare soli i Sindaci, serve unione». Ma non solo il senatore di Italia Viva presta la sua voce a questa emergenza.
Dieni, portavoce 5 stelle alla Camera: «L’esodo incontrollato mette a rischio i calabresi. Condivido le parole della presidente della Regione Calabria e mi unisco al suo appello: è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Ritornare in Calabria dalle zone rosse è pericoloso e mette a rischio la salute pubblica. Ecco perché serve razionalità e buonsenso. Allo stesso tempo – aggiunge la deputata –, bisogna emanare provvedimenti per fermare le partenze verso la Calabria dai territori più a rischio. Il governo non deve sottovalutare i pericoli che porta con sé un esodo incontrollato».
«La Prefettura di Reggio Calabria, con cui ho avuto un proficuo confronto – spiega ancora Dieni – mi ha assicurato che le forze di polizia sono già al lavoro nelle principali stazioni ferroviarie della provincia in modo da effettuare tempestivi controlli e da individuare, eventualmente, le persone provenienti dalle zone a rischio. Ma stavolta, per superare questa fase critica, è necessario che ognuno faccia la sua parte, con intelligenza e senso di responsabilità».
Anche Sinistra Italiana, attraverso il segretario regionale Angelo Broccolo condivide le preoccupazioni espresse in mattinata dalla presidente Santelli: «Questo non è il momento per le polemiche o per la caccia ai responsabili dello sfascio (che pure ci sono e nemmeno tanto ignoti). È il momento della concretezza. E concreta è la probabilità che l’ondata di rientri crei in Calabria la situazione di emergenza che preoccupa la Presidente ma anche tutti noi cittadini. In ragione di questa concretezza colgo la proposta del prof. Massimo Veltri e la giro al segretario nazionale del mio partito, al Ministro della Salute, ai parlamentari calabresi, al presidente del consiglio dei ministri della Repubblica. Si disponga quanto necessario per consentire l’utilizzazione del Centro Ricerche Neurologiche del Cnr in comune di Mangone come centro specializzato per trattare i casi gravi di patologie legate all’epidemia in corso».
«DIFFONDERE LA BOZZA HA DIFFUSO LA PAURA» «Con la diffusione della bozza del decreto, si è garantita un’altra diffusione: quella della paura (seppur umanamente comprensibile!), quella delle decisioni affrettate e poco razionali, che hanno portato tantissimi residenti del settentrione, ma originari del Sud a cercare ogni mezzo per poter tornare dalle loro famiglie». Lo afferma la consigliera leghista, Tilde Minasi. «La situazione non è facile e non sarà neppure agevolmente gestibile se non si assumono le giuste responsabilità personali. In questo momento, al di là delle idee di ognuno, al di là delle posizioni politiche, si sta combattendo una vera e propria guerra contro un nemico invisibile, difficile da individuare e soprattutto velocemente ed altamente contagioso. E questa guerra possiamo vincerla solo, e soltanto, se riusciremo a modificare le nostre abitudini, se riusciremo a mettere da parte egoismi e necessità non impellenti. Se desideriamo, come credo che sia, tornare ad una auspicata normalità, è fondamentale agire in maniera concreta, assumere i comportamenti suggeriti dagli esperti, non essere impulsivi e pensare soprattutto al proprio contesto familiare e alle condizioni delle strutture sanitarie calabresi. Quindi approvo la preoccupazione e le direttive che ha comunicato la presidente Santelli, giustamente al lavoro per aver compreso la gravità di questo rientro senza controllo; controllo che, tra l’altro, è difficile da applicare ad ogni arrivo e quindi ad ogni potenziale contagiato. A questo punto bisogna fare appello al buonsenso, e il buonsenso impone a chiunque stia arrivando o sia arrivato da poco la quarantena. È l’unico strumento di cui disponiamo e abbiamo il dovere civile, morale, etico di utilizzarlo. Bisogna rispettare l’ordinanza firmata dalla presidente della Regione Calabria, che introduce misure straordinarie prevede anche una scheda censimento per il monitoraggio dei rischi da Covid-19 che dovrà essere compilata da chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici, giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico. Alla presidente Santelli, ricordo anche le proposte della Lega che potrebbero tornare utili in caso di seria emergenza e la sollecito a prenderle in considerazione anche in virtù delle richieste di diversi sindaci: ripristinare gli ospedali; potenziare anche con posti letto dedicati a questa patologia gli ospedali hub in Calabria; il reclutamento accelerato di personale specializzato e anche specializzandi in particolare di anestesisti-rianimatori, pneumologici e infettivologi oltre a personale infermieristico e l’individuazione in tutte le provincie, almeno uno per provincia, di uno ospedale spoke dove collocare eventuali pazienti con coronavirus che non necessitano di ventilazione assistista. Solo insieme potremo farcela, fatevi guidare dai vostri valori e dall’amore che provate per la vostra terra, i vostri corregionali, i vostri cari!»
LE MISURE DEI COMUNI Il sindaco del Capoluogo, Sergio Abramo, così su Facebook: «Sottopongo all’attenzione di tutti coloro che, in queste ore, stanno rientrando o sono rientrati a Catanzaro, provenienti dalle regioni italiane dove maggiore è l’incidenza del contagio da Covid-19, l’importanza del rispetto delle disposizioni impartite dalle autorità nazionali, regionali e locali.
In particolare l’ordinanza n. 1/2020 del Presidente della Regione Calabria, tra l’altro, dispone che “chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico o nei Comuni italiani dove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus, deve comunicarlo al proprio medico di Medicina generale o al pediatra di libera scelta. Questi, a loro volta, dopo un primo “triage” telefonico, informeranno il dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale territorialmente competente”. Inoltre, si può contattare il numero verde nazionale attivato dal Ministero della salute 1500 e il numero verde attivato dalla Regione Calabria 800767676».
La sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha emesso una nuova ordinanza nella quale si fa invito a tutti coloro i quali sono rientrati dal Nord Italia a sottoporsi alla quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva, dopo aver consultato il proprio medico di base. La città di Vibo Valentia sta tentando in questo modo di fronteggiare il Coronavirus dopo che ieri sera sono stati trovati due casi positivi, un uomo e una donna, rientrati dal Lodigiano. Questa mattina l’uomo è stato ricoverato all’ospedale Pugliese di Catanzaro per complicanze dovute alle sue condizioni fisiche. Nel frattempo un’auto dei vigili urbani sta girando per la città invitando la gente a rimanere in casa. Mentre la protezione civile ha installato Una tenda per il per il triage destinato ai sospetti di Coronavirus fuori dall’ospedale Jazzolino, nei pressi del parcheggio delle autovetture.
x
x