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Vitalizi, Naccarato deve restituire (in “comode” rate) 8mila euro al Consiglio

L’ex parlamentare ingaggia una battaglia con la burocrazia di Palazzo Campanella per il calcolo dell’assegno. La vince, ma gli uffici scoprono di avergli versato somme non dovute per 26mila euro

Pubblicato il: 08/03/2020 – 7:43
Vitalizi, Naccarato deve restituire (in “comode” rate) 8mila euro al Consiglio

REGGIO CALABRIA Va bene che la politica si fa per spirito di servizio, ma ai benefit, con i tempi che corrono, nessuno è disposto a rinunciare. La storia dello scontro legale tra il consiglio regionale e Paolo Naccarato, già parlamentare, inquilino di Palazzo Campanella e sottosegretario regionale, è un esempio di scuola. Lo storico esponente cossighiano (proprio con l’Udr viene eletto, nel 2000, consigliere regionale nel listino bloccato) ha ingaggiato una battaglia con la burocrazia del consiglio regionale.
Innanzitutto per l’interpretazione della norma che regola il versamento degli assegni vitalizi, poi per la cifra da erogare ogni mese. La storia è brevemente riassunta in un atto del 26 febbraio che lo “condanna” a restituire oltre 8mila euro al Consiglio. La cifra non graverà troppo sulle tasche dell’ex deputato: gli è stata rateizzata in 10 rate da 812 euro. E l’importo sarà trattenuto sugli emolumenti mensili spettanti all’ex consigliere «a decorrere dal mese di marzo 2020 e fino al mese di dicembre 2020».
A questa decisione si è arrivati dopo una sentenza del Tribunale di Catanzaro e un ricalcolo delle somme effettuato dagli uffici di Palazzo Campanella.
In sostanza, a Naccarato è stato riconosciuto l’assegno vitalizio «per il mandato di Consigliere regionale svolto nella VII legislatura e di sottosegretario nella VIII (era entrato nella squadra di governo guidata da Agazio Loiero, ndr), con decorrenza dal 1° novembre 2013».
La burocrazia del consiglio regionale aveva sospeso l’erogazione dell’assegno «vista la proclamazione di Naccarato a senatore nella XVII legislatura in data 7 maggio 2013, fino alla cessazione della carica di Parlamentare e con ripristino dal giorno successivo».
Naccarato, successivamente, ha deciso di ricorrere al Tribunale di Catanzaro per chiedere «la disapplicazione della determinazione dirigenziale, un diverso ammontare e una diversa decorrenza dell’assegno vitalizio». Per lui l’interpretazione offerta dagli uffici è sbagliata.
La sentenza arriva nel 2019: il Tribunale accoglie la domanda del politico privato del vitalizio e dispone «l’erogazione dell’assegno vitalizio, senza decurtazioni, con decorrenza dal 1°novembre 2018 e con un importo pari a euro 4.916,37».
Il consiglio, a questo punto, prende atto del ricalcolo operato dal Tribunale e della decorrenza dal 1° novembre. E considera la «conseguente restituzione delle somme non dovute per il periodo da marzo a ottobre 2018». Nella disputa interviene anche la legge regionale del 31 maggio 2019 che «ha disposto la rideterminazione degli importi degli assegni vitalizi di chi ha ricoperto la carica di consigliere regionale». Il nuovo importo da corrispondere all’ex consigliere Naccarato, a decorrere dal 1° dicembre 2019, è di 4.058,44 euro. Con tutti i dati a disposizione (sentenza del Tribunale e nuovi importi), il Consiglio può fare i calcoli. E scopre che «tra l’importo del vitalizio lordo percepito e l’importo del vitalizio assegnato dal Giudice vi è una differenza, da corrispondere all’ex consigliere, pari ad euro 18.671,00». Ma anche che «dagli atti del Settore Risorse Umane, risulta che per il periodo da marzo 2018 a ottobre 2018, all’ex consigliere sono state corrisposte somme non dovute, pari ad euro 26.794,23, e pertanto, la differenza tra quanto corrispondere all’ex consigliere (18.671,00 euro) e quanto recuperare (26.794,23 euro) è pari ad euro 8.123,23 a favore del Consiglio regionale». Dieci comode rate per l’ex parlamentare. Che vedrà, per dieci mesi, il proprio vitalizio (regionale) scendere da 4mila a 3.200 euro circa. (ppp)

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