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Coronavirus: direttiva della Città metropolitana di Reggio Calabria

Da oggi e fino al 3 aprile sono operative le disposizioni dettate dal direttore generale, Umberto Nucara. La direttiva riguarda l’ordinario svolgimento dell’attività amministrativa del Comune reggino

Pubblicato il: 09/03/2020 – 11:36
Coronavirus: direttiva della Città metropolitana di Reggio Calabria

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Covid-19, anche la Città metropolitana di Reggio Calabria chiude le porte al Coronavirus. A partire da oggi e fino al 3 aprile sono operative le disposizioni dettate dal direttore generale, Umberto Nucara, con una direttiva nella quale vengono indicate le misure operative, di carattere precauzionale, cui devono conformarsi tutti i dipendenti dell’Ente, al fine di garantire uniformità e coerenza di comportamenti per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Una direttiva annunciata ai lavoratori dal vicesindaco Riccardo Mauro: «L’emergenza non è finita: per questo io e il Sindaco Falcomatà vi ringraziamo e vi garantiamo che seguiremo con estrema attenzione l’evolversi di questa situazione sempre garantendo la priorità alla salute vostra e della vostra comunità di riferimento». La direttiva riguarda innanzitutto l’ordinario svolgimento dell’attività amministrativa. Nei casi in cui la normale apertura degli uffici pubblici non dovesse essere sufficiente a garantire l’interesse alla salute pubblica, anche in considerazione delle categorie di utenti che accedono agli uffici, i dirigenti potranno (dandone comunicazione sul sito internet dell’Ente) limitare l’accesso del pubblico, consentendolo solo previo appuntamento, da chiedere a mezzo e-mail o pec, cui deve essere allegata idonea autocertificazione con la quale l’istante dichiara di non provenire da una delle aree a rischio o di non aver avuto contatto con persone provenienti dalle medesime aree; vietare l’accesso del pubblico, garantendo, comunque, la possibilità di inoltrare istanze esclusivamente in modalità telematica e/o di richiedere chiarimenti telefonicamente, indicandone i relativi recapiti in apposito avviso da pubblicare nella sezione dedicata sull’home page del sito internet. Anche sul fronte interno della modalità di svolgimento della prestazione lavorativa i dirigenti sono tenuti a privilegiare lo smart working, ovvero il lavoro da casa, favorendo in primis i lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, i lavoratori con figli in condizioni di disabilità, i lavoratori che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa, i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia.
FERIE DA COVID-19 I dipendenti che non praticano il “lavoro agile/smart working” o la cui prestazione non può essere svolta da remoto possono essere collocati d’ufficio in ferie, favorendo tra i destinatari delle misure, i lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, i lavoratori con figli in condizioni di disabilità, i lavoratori che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa, i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia. I dirigenti avranno cura di adottare le opportune misure organizzative, anche attraverso la rotazione del personale, per assicurare, comunque, la presenza in ufficio dove necessario, con particolare riguardo ai servizi all’utenza, anche interna, che non possono essere erogati da remoto.
GARANTITI I SERVIZI ESSENZIALI La modalità di “lavoro agile/smart working” non si applica ai dipendenti dei servizi essenziali, che l’Ente deve, comunque, continuare a garantire, quali: polizia metropolitana; protezione civile; personale inserito in turni di reperibilità; tutti i dirigenti, per i quali saranno dettate disposizioni ad hoc; gli autisti degli automezzi, salvo rotazione disposta dal dirigente.
Sospesi gli eventi aggregativi. Le iniziative e gli eventi aggregativi di qualsiasi natura, così come ogni forma di riunione e attività formativa (quali convegni, seminari di aggiornamento professionale, corsi professionali, manifestazioni, congressi, riunioni, meeting, eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, etc.) sono sospese se comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e, in caso contrario, sono svolte in modalità telematica. Sono sospese le iniziative di scambio o gemellaggio, nonché le visite guidate presso il Palazzo della Cultura.
MISSIONI Al di fuori delle aree a rischio è garantito lo svolgimento delle missioni ritenute indispensabili o indifferibili rispetto alla propria attività istituzionale, promuovendo negli altri casi modalità di partecipazione in call conference o sistema analogo. Concorsi. Nello svolgimento delle procedure concorsuali devono essere adottate le opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati, garantendo comunque la necessaria distanza di sicurezza, durante la fase dell’accesso e dell’uscita dalla sede, dell’identificazione e dello svolgimento delle prove. Riguardo ai concorsi per i quali non è stato reso ancora noto il calendario delle prove, va valutata la necessità di riprogrammare le date di svolgimento delle prove di concorso, in ragione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria e tenuto conto della provenienza territoriale e del numero massimo dei candidati attesi. Riguardo ai concorsi per i quali è stato già reso noto il calendario delle prove, deve essere fornita adeguata e sollecita informativa alle autorità di cui all’art. 3, comma 2, del predetto decreto-legge, ai fini delle eventuali determinazioni di competenza, comunicando la sede, le date programmate per lo svolgimento delle prove, nonché il numero e la provenienza territoriale in termini di residenza e/o domicilio dei candidati. «Un abbraccio a tutte e a tutti – conclude la lettera del vicesindaco Mauro ai lavoratori della Città metropolitana di Reggio Calabria – e un invito a considerare questo momento come una prova importante anche per la nostra istituzione che deve uscire più forte e consapevole delle proprie capacità».

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