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Coronavirus, Santelli: «Solo ieri attesi 80 pullman, vogliamo evitare l'emergenza»

La presidente della Regione parla con La Stampa e a La7. «Non è una guerra Sud contro Nord, capiamo i nostri ragazzi che vogliono tornare. Ma dobbiamo correre ai ripari. Qui i posti di Terapia inte…

Pubblicato il: 09/03/2020 – 13:47
Coronavirus, Santelli: «Solo ieri attesi 80 pullman, vogliamo evitare l'emergenza»

ROMA L’esodo incontrollato «porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi. È evidente che una sanità come quella calabrese, vessata da anni da tagli selvaggi, non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza». Lo dice in un’intervista alla Stampa Jole Santelli, governatrice della Calabria, che lancia un appello per chiedere a chi vive o lavora al Nord di non rientrare, annunciando la quarantena obbligatoria per chi torna. E rilancia l’appello a Coffee Break, trasmissione de La7. «Ieri sera erano attesi altri 80 pullman dalle regioni del Nord», spiega.
E poi ricorda che i primi rientri risalgono a qualche settimana fa. «Dobbiamo considerare che già il primo decreto sulla zona rossa aveva determinato l’arrivo in Calabria di molte persone provenienti da lì. E in effetti le persone sottoposte a tampone con risultati positivi avevano tutti collegamenti con quelle zone – spiega – Il decreto di sabato, che non ha previsto contromisure per le regioni del Sud, ha dato il via a un esodo di massa. Il timore di una diffusione massiva del contagio anche nelle nostre regioni è una possibilità realistica».
E quando mai pericolosa, visto che « i posti in terapia intensiva sono circa 150 e sono quasi tutti già impegnati da pazienti “ordinari”».
Ora per la governatrice vanno controllati treni e pullman di lunga percorrenza, serve che il governo impegni prefetti e forze dell’ordine nei controlli e «occorrono sanzioni per chi non rispetta le prescrizioni. Ci sono materie che attengono alla potestà dello Stato che deve esercitarla».
La sanità calabrese è sottoposta «da anni a piano di rientro, a commissariamento ed infine c’è stato il decreto Calabria e il risultato è che abbiamo una sanità che già boccheggia per offrire un servizio sufficiente. Fronteggiare un’emergenza che ha portato al collasso una sanità modello come quella lombarda fa venire decisamente i brividi. Abbiamo predisposto il piano di emergenza, ma siamo consapevoli dei nostri limiti». C’è la necessità «di ulteriori 50 posti letto in Terapia intensiva e 140 posti tra Malattie infettive e Pneumologia» e «c’è bisogno di attrezzature e di personale medico e paramedico». Per questo “abbiamo fatto le nostre richieste al Ministero, che ha varato un decreto apposito in materia di personale sanitario. È una lotta contro il tempo, ma se ciascuno svolgerà il proprio compito istituzionale, ce la possiamo fare».
Ma «non c’è una guerra Sud contro Nord – ha detto ancora Santelli -. Non ci può essere una guerra anche perché parliamo dei nostri ragazzi, dei nostri lavoratori, di calabresi che vorrebbero tornare a casa. Stiamo solo cercando di rimediare agli errori che sono stati commessi con il decreto nazionale, perché siamo consapevoli di non avere un sistema sanitario regionale efficace. C’è il tentativo di non trovarci nel giro di una settimana con l’emergenza che ora sta vivendo il Nord».

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