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Emergenza contagio, tra inviti alla prudenza e sanità «impreparata»

Il presidente dell’ordine dei medici cosentini, Eugenio Corcioni, in una lettera ai residenti ha invitato a rispettare le norme disposte dal governo. Critico Guccione sull’organizzazione del sistem…

Pubblicato il: 09/03/2020 – 14:48
Emergenza contagio, tra inviti alla prudenza e sanità «impreparata»

COSENZA Seppur indirettamente e con un numero di casi che non lascia presagire ai giorni dell’apocalisse, anche in Calabria si vive la settimana più delicata dell’emergenza contagio da Coronavirus. L’assalto ai treni e pullman del sud, potrebbe portare in regione nuovi casi di persone infette ed è per questo che istituzioni e sanitari, così come altri, stanno invitando la popolazione ad osservare un periodo di quarantena precauzionale in modo da evitare il diffondersi dei contagi. Basterebbe questo per sintetizzare l’appello lanciato dal presidente dell’ordine dei medici, odontoiatri e chirurghi della provincia di Cosenza Eugenio Corcioni che affida ad una lettera ai residente nella provincia l’appello a seguire tutte le indicazioni governative contenute negli ultimi decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale. «Di fronte ad una situazione che mostra sempre più evidente la sua gravità, con rischi di contagio che aumentano esponenzialmente, cui fa da contraltare la mancanza di direttive chiare da parte delle Autorità sanitarie che questa situazione dovrebbero gestire, quale organismo pubblico sussidiario dello Stato – scrive il medico Eugenio Corcioni- per cercare di limitare i rischi di contagio, riteniamo sia nostro preciso dovere invitare pubblicamente i cittadini tutti, oltre che ad attenersi alle disposizioni e ai consigli dati a livello nazionale, ad astenersi, anche, dal recarsi, salvo casi effettivamente urgenti e gravi, presso le strutture sanitarie, ed in particolare presso gli ambulatori medici, tanto dell’Azienda Ospedaliera che dell’Asp». Il presidente dell’ordine dei medici si auspica che, così come anche chiesto dal primo cittadino Mario Occhiuto, si possa separare il reparto di malattie infettive da quello di ematologia.
I DUBBI DI GUCCIONE «C’è il rischio che la Calabria non sia all’altezza della risposta che altre regioni stanno mettendo in campo per affrontare l’emergenza Coronavirus». Sostiene invece  il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. «Anche in questa fase emergenziale la Calabria rischia di essere il luogo dei paradossi. Non è possibile che il commissario dell’azienda ospedaliera di Cosenza sia riuscita a scendere in Calabria pur provenendo da una zona rossa, con il conseguente rischio per la sanità pubblica: queste cose potrebbero far saltare le regole che il governo nazionale e quello regionale hanno messo in campo per prevenire il diffondersi del Coronavirus. Ritegno che in Calabria ci siano stati grandi ritardi nell’affrontare questa emergenza. Ci saremmo aspettati – prosegue il consigliere regionale del Pd – che il piano operativo che oggi pomeriggio sarà illustrato alle aziende sanitarie fosse stato adottato già qualche settimana fa: ora mi auguro che non sia un piano generico sulle cose da fare ma sia un piano corredato da un crono-programma preciso che in pochi giorni possa aumentare i posti nelle terapie intensive, nei reparti di virologia e potenziare l’intero sistema sanitario calabrese. Come sappiamo, nella sola provincia di Cosenza mancano 350 posti letto rispetto a quelli che dovrebbero essere attivati”. Secondo Guccione “c’è il rischio che la Calabria non sia all’altezza della risposta che altre regioni stanno mettendo in campo per affrontare l’emergenza Coronavirus: è necessario quindi utilizzare tutte le energie e soprattutto è necessario attivare una task force che metta insieme il meglio che abbiamo sul piano medico e tecnico, utilizzando tutte le risorse necessarie». Per il democrat, adesso: «E’ arrivato il momento dell’operatività, dopo che si sono perse almeno due settimane prima di allestire misure adeguate. Bisogna potenziare le terapie intensive, che in Calabria sono piene per i pazienti ordinari: in questo senso presso l’ospedale di Castrovillari c’è la possibilità di attivare in una settimana 24 posti tra terapia intensiva generale, semiterapia respiratoria e terapia respiratoria, aumentando il personale attraverso assunzioni immediate e acquistando le strumentazioni necessarie attraverso la protezione civile. Infine – conclude Guccione – è necessario che la Regioni attivi un tavolo istituzionale per vedere come affrontare la crisi in tutti i settori, a partire da turismo, attività produttive e agricoltura».

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