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Veleni nell'area ex Sir, un arresto e sequestro per 135 milioni all'Ilsap

Rifiuti e sversamenti illeciti, sigilli a piattaforma depurativa e discarica abusiva. Operazione della Procura di Lamezia

Pubblicato il: 09/03/2020 – 12:31
Veleni nell'area ex Sir, un arresto e sequestro per 135 milioni all'Ilsap

LAMEZIA TERME Beni mobili ed immobili per un totale di 135 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme, dal Noe dei carabinieri di Catanzaro e dalla Capitaneria di porto di Vibo Valentia alla società Ilsap srl, operante nel campo del bio-diesel, con sede legale a Latina e sede operativa a Lamezia Terme. Arrestato il direttore tecnico dell’azienda.
I SEQUESTRI L’indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica Salvatore Curcio e dal sostituto Marica Brucci riguarda il deposito incontrollato da parte della società di rifiuti di varia natura allocati all’interno dell’area “ex Sir” di Lamezia Terme, nonché all’illecito sversamento, su suolo e acqua, di reflui industriali. Sigilli sono stati apposti alla piattaforma depurativa dell’azienda di circa 4.000 mq, ad un’area adibita a discarica abusiva di circa 21.000 mq contenente rifiuti speciali, solidi e liquidi di natura altamente inquinante beni immobili del complessivo valore stimato in euro 15 milioni.
AMBIENTE IN PERICOLO Il sequestro è stato eseguito su disposizione del gip del Tribunale di Lamezia Terme in accoglimento di una richiesta della Procura. Le indagini, svolte in maniera sinergica dalle tre forze di polizia, hanno consentito di riscontrare un quadro di rilevante gravità delle condotte e di rilevare un elevato pericolo di compromissione della salubrità ambientale.
LA FINTA AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA Secondo quanto emerso la società, sebbene in amministrazione giudiziaria, sarebbe di fatto stata gestita sempre dagli stessi soci, destinatari di un precedente provvedimento di sequestro da parte di altra autorità giudiziaria. Gli accertamenti hanno consentito, inoltre, di ricostruire come la società, attraverso l’allestimento di attività collaudate, poste in essere in modo abituale e continuativo, abbia nel tempo provocato un potenziale e significativo deterioramento del suolo e dell’ecosistema, con alto rischio di contaminazione ambientale. Le indagini proseguono avvalendosi anche di personale tecnico-scientifico.

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