LAMEZIA TERME Il virus dell’assalto. Il Covid-19 sarà ricordato anche come quello in cui agli italiani in preda allo spasmo e alla paura, ha fatto prendere d’assalto non solo i treni e i convogli diretti verso il sud, ma anche i supermarket. Questi ultimi, a onor del vero, sono stati i primi ad essere balcanizzati da cittadini in preda alla paura che le scorte potessero finire e che i supermarket non sarebbero stati riforniti. Così è stato nelle regioni del nord interessati dai primi focolai, così è successo nelle ore notturne ed in quelle della prima ore di mercoledì 10 marzo, subito dopo che il premier Giuseppe Conte ha annunciato l’istituzione di una zona rossa nazionale. Come ribadito più volte dal presidente del consiglio e dai vertici che stanno fronteggiando la crisi, il rifornimento ai supermercati sarà sempre garantito. Ma queste rassicurazioni non bastano e (come da foto della copertina) anche in Calabria si assiste ad un assalto agli scaffali. A Lamezia Terme, così come a Cosenza gli episodi più eclatanti. La corsa ad approvvigionarsi cibarie varie, di fatto, crea degli assembramenti, proprio quello che gli esperti suggeriscono di non fare soprattutto perché non si riescono a rispettare le dovute distanze di sicurezza. «Occorre con serenità procedere all’acquisizione di detti generi recandosi da soli in momenti nei quali non si vede all’esterno sovraffollamento -scrive il sindaco Paolo Mascaro -evitare di stazionare davanti in gruppi. Per persone anziane o per chi non può uscire da casa, vi sono associazioni che hanno già pubblicizzato i numeri ai quali rivolgersi. Osserviamo ogni regola senza lasciarci prendere dal panico».
CONTROLLI A COSENZA All’indomani delle disposizioni dettate dal decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Cosenza e nell’area urbana iniziano a registrarsi le prime code davanti ai supermercati per gli approvvigionamenti. Per queste ragioni nell’ambito delle disposizioni dettate dal Governo nazionale,
in città da ieri sera si registrano controlli alle attività commerciali per verificare che tutte abbiano adottato le disposizioni imposte, ovvero la comunicazione sulle norme igienico sanitarie da adottare e sulle aperture. Quasi azzerate la presenza di persone nelle ore notturno, sintomatico di quanto almeno per il momento la cittadinanza abbia compreso l’importanza di non frequentare luoghi pubblici se non strettamente necessario.
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