CATANZARO «Una parziale riprogrammazione del Por Calabria 2014/2020, e del corrispondente Piano di Azione e Coesione, al fine di destinare un pacchetto significativo di risorse a un piano strategico e straordinario di azione per sostenere le imprese in crisi a seguito dell’emergenza del Coronavirus». E’ la proposta che il presidente della Provincia e sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha inviato al presidente della Regione, Jole Santelli. Nella lettera Abramo parla di «drammaticità della situazione sociale ed economica determinata dall’emergenza del contagio Coronavirus» che «fa prefigurare nel breve termine rischi gravissimi sulla stessa tenuta del sistema produttivo e di servizi della Calabria, e sicuramente una caduta verticale dei livelli occupazionali diretti e indotti del sistema produttivo e commerciale del territorio, che andrà ad aggravare la già fragilissima condizione del mercato del lavoro calabrese». Secondo Abramo «gli annunciati interventi del Governo risultano limitati, rivolti prevalentemente alle aree di crisi del Nord e non saranno capaci di determinare ricadute organiche e significative sulla condizione di crisi del sistema produttivo e commerciale calabrese. Da qui – aggiunge il presidente della Provincia di Catanzaro – la necessità di pianificare una strategia di azioni specifiche da parte della Regione Calabria, parallela e integrata a quella nazionale, che metta in campo risorse significative degli strumenti di programmazione oggi a disposizione della Regione sulla programmazione integrata 2014/2020 in fase conclusiva (Por, Pac Fsc, risorse liberate)». Nella lettera, Abramo propone alla Santelli «di valutare, congiuntamente ai sindaci e alle organizzazioni sindacali e di categoria, l’opportunità di una parziale riprogrammazione del Por Calabria 2014/2020, e del corrispondente Piano di Azione e Coesione, al fine di destinare un pacchetto significativo di risorse ad un piano strategico e straordinario di azione per sostenere le imprese in crisi a seguito dell’emergenza del Coronavirus. Tale orientamento è supportato dalla consapevolezza dei dati ancora parziali di attuazione del Por 2014/2020, la cui spesa al 31 dicembre 2019 è attestata al solo 27% del totale, e che presenta un quadro di attuazione fortemente alimentato dai cosiddetti “progetti coerenti di I fase”, che determinano comunque un portafoglio significativo di “risorse liberate”, e contestualmente dalla certezza di una forte disponibilità della Commissione europea alla rimodulazione del Por finalizzata a sostenere il sistema produttivo in crisi a seguito dell’epidemia». Abramo sottolinea poi l’opportunità di insediare «un “tavolo tecnico di lavoro”, condiviso tra Regione, enti locali e partenariato sociale, che definisca gli ambiti di ammissibilità tecnica della rimodulazione da proporre al Comitato di sorveglianza ed alla Commissione Eeuropea, d’intesa con l’Agenzia di Coesione, e che possa prevedere: interventi per la ripresa di competitività delle imprese, da finanziare con il Fesr, interventi per il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori delle imprese, da finanziare con il Fse».
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