CATANZARO L’esordio di Sergio De Caprio “Capitano Ultimo” nelle logiche gestionali della Regione. Il neo assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente ha infatti chiesto alla Santelli – e poi ottenuto dalla Santelli – la nomina, quale responsabile amministrativo della sua struttura speciale, di Mariella Maffini, estranea all’amministrazione regionale.
La nomina della Maffini è stata formalizzata con un decreto della presidente della Regione. A caccia di info sulla designata, sul web si scopre che la Maffini ha una lunga esperienza nel campo che sarà gestito da “Capitano Ultimo”: la Maffini infatti, ha nel suo curriculum collaborazioni con l’Agenzia nazionale di protezione dell’Ambiente oggi Ipsra, con vari ministeri, con la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti (la Commissione “Ecomafie”), con varie Regioni, con incarichi anche in realtà dure come quella della Campania e l’Abruzzo del dopo terremoto (esperienze che le sono valse una attestazione di pubblica benemerenza da parte della Protezione civile).
In tempi più recenti la Maffini è stata anche nello staff di Pinuccia Montanari quand’era assessore all’Ambiente al Comune di Roma sotto la guida della pentastellata Virginia Raggi, che in tema di rifiuti è perennemente sotto l’occhio del ciclone. L’incarico della Maffini – si legge nel decreto di nomina – «durerà fino alla cessazione della carica dell’assessore alla Tiutela dell’Ambiente De Caprio», oltre a questa scadenza «la nomina dovrà ritenersi cessata per anticipata risoluzione; revoca per sopravvenuta carenza dell’elemento fiduciario; sopravvenuta incompatibilità». Ora la Maffini sbarca in Calabria, “trincea” particolarmente pericolosa: sembra evidente una certa affinità con De Caprio “Capitano Ultimo”, che in un’intervista a “Famiglia Cristiana” una decina di giorni fa ha fatto capire come intende muoversi, spiegando che «l’obiettivo è combattere la ‘ndrangheta e il voto di scambio. Se qualcuno non vorrà fare questa battaglia, me ne andrò. Chi si avvicina a me lo fa entrando nel mio mondo, non io nel suo. Se qualcuno ha dei secondi fini, dipende da lui. Di certo la magistratura e la polizia sapranno tutelarmi». (a.cant.)
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