REGGIO CALABRIA Accusato di aver gestito un grosso traffico internazionale di cocaina insieme alla compagna del boss della mafia catanese Salvatore Cappello detto “Turi”, il narcotrafficante latitante, Stefano Rubino, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Napoli in Ecuador. Attraverso trattative dirette con i narcotrafficanti sudamericani Rubino avrebbe piazzato la cocaina a diversi acquirenti in Italia, tra i quali anche alcune cosche di ‘ndrangheta di primo piano come quella dei “Pelle-Vottari” di San Luca.
All’arresto ha collaborato l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata Italiana in Bogotà (Colombia) e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Rubino era latitante da giugno 2018, da quando si era sottratto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
In particolare, l’operazione è avvenuta nell’ambito di un’indagine condotta dagli specialisti del Gruppo di Investigazione Criminalità Organizzata (Gico ) di Napoli su un traffico internazionale di cocaina proveniente dal Sud America, in cui sarebbero coinvolti anche altri campani. Gli sviluppi investigativi emersi, nonché il coordinamento e supporto info-operativo assicurato dagli organismi interforze internazionali, hanno permesso, prima di identificare e localizzare il Rubino e, successivamente, di segnalarlo alla Polizia Nazionale ecuadoriana.
LA CATTURA All’atto del suo arresto il latitante ha esibito un documento di riconoscimento colombiano, rivelatosi falso, mentre a conferma della sua identità sono stati riscontrati i tatuaggi che erano stati descritti dall’Interpol per la ricerca in campo internazionale. La Corte Nazionale di Giustizia Ecuadoriana, attivata dai canali di collaborazione internazionale, ha ordinato la cattura per fini di estradizione di Rubino, il quale verrà rimpatriato non appena espletato il previsto iter diplomatico.
L’INCHIESTA “HERMES” Serafino Rubino, secondo quanto emerso dalle indagini svolte a suo tempo dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro nell’ambito operazione “Hermes 2016” e culminate nel provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, avrebbe gestito un grosso traffico internazionale di cocaina insieme alla compagna del boss della mafia catanese Salvatore Cappello detto “Turi”. Attraverso trattative dirette con i narcotrafficanti sudamericani Rubino avrebbe “piazzato” la cocaina a diversi acquirenti in Italia, tra i quali anche alcune cosche di ‘Ndrangheta di primo piano come quella dei “Pelle-Vottari” di San Luca, in provincia di Reggio Calabria.
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