LOCRI La segreteria territoriale Uil Fp Reggio Calabria denuncia la mancata attuazione presso l’ospedale di Locri delle direttive nazionali e regionali volte a prevenire l’infezione da Covid-19 e chiede di aumentare i posti letto in terapia intensiva; l’immediata rimozione del direttore sanitario di presidio; che il direttore sanitario aziendale assuma direttamente la responsabilità di disporre quanto necessario per salvaguardare la salute di utenti ed operatori.
È quanto si legge nella lettera firmata dal segretario territoriale Nicola Simone, indirizzata al direttore sanitario aziendale del nosocomio locrese, e per conoscenza al Prefetto di Reggio Calabria e alla Procura della Repubblica di Locri.
Il presidio ospedaliero di Locri, sostiene la Uil Fp, è dotato di un’unità operativa complessa di pneumologia con dieci posti letto e inoltre di unità subintensiva respiratoria con personale medico ed infermieristico adeguato e già formato, quindi il sindacato della Uil Funzione pubblica chiede «di raddoppiare con ogni immediatezza i posti letto dotandolo di attrezzature per come indicato da decreto e di aumentare i posti letto di terapia intensiva».
INSIPIENZA E LASSISMO «Questa organizzazione sindacale – si legge nella lettera di Simone – non può esimersi dal continuare a denunciare la persistente insipienza ed il lassismo che impera presso il Presidio Sanitario di Locri, emerso plasticamente in tutte le sue conseguenze a seguito della drammatica situazione relativa all’epidemia da coronavirus. La Uil è fortemente preoccupata per le sorti della salute pubblica messa continuamente a rischio dalla mancata osservanza di quanto previsto a tutela dell’incolumità dei cittadini. Stupisce come di fronte alla palese mancanza di sicurezza ed assunzione delle misure più elementari per fronteggiare la epidemia in corso, nessuno si assuma le proprie responsabilità, nessuno intervenga perentoriamente per porre fine a quello che appare senza infingimenti quale una colpevole incapacità gestionale ed organizzativa del servizio pubblico. In atto va detto senza remore che il presidio locrideo non è nelle condizioni, così come stanno le cose, di garantire le minime misure di sicurezza per gli operatori e per l’utenza, alla luce della considerazione che anche quanto applicabile e previsto normativamente viene eluso costantemente».
LA RESPONSABILITÀ DELLE INADEMPIENZE «La Uil individua nella Direzione Sanitaria di Presidio e nel suo referente, il primo livello di responsabilità per le vistose inadempienze, infatti, il ministero della Salute ha emanato una circolare che punta a rafforzare i reparti più interessati al fine di implementare i posti letto. Più in particolare dispone l’attivazione, nel più breve tempo possibile, di un incremento delle disponibilità di posti letto come segue: – del 50 % del numero dei posti letto in terapia intensiva (TI); – del 100 % del numero dei posti letto in unità operative di pneumologia e in unità operative di malattie infettive, isolati e allestiti con la dotazione necessaria per il supporto ventilatorio (inclusa la respirazione assistita) e con la possibilità di attuare quanto previsto dalle “Linee di indirizzo assistenziali del paziente critico affetto da Covid-19” emanate in data 29 febbraio 2020. Nulla di tutto questo è prevedibile che venga attuato presso il presidio anzidetto, visto che la direzione sanitaria non è in condizione di utilizzare correttamente neppure il personale imboscato o fronteggiare la resistenza di quanti si oppongono a tali indispensabili attuazioni. L’Ospedale manca finanche dei percorsi previsti e dedicati ai pazienti entrati in contatto con il Covid-19, dei presidi necessari alla protezione del personale esposto al contagio (Pronto soccorso-118…), del personale necessario a fronteggiare la crisi».
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