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La Lega si spacca. E Molinaro tenta (di nuovo) il blitz per l’Agricoltura

Dopo il “no” di Santelli all’ex presidente della Coldiretti, in cinque provano a ribadire la richiesta. Intanto la Calabria resta senza giunta sul crinale dell’emergenza Coronavirus

Pubblicato il: 16/03/2020 – 18:16
La Lega si spacca. E Molinaro tenta (di nuovo) il blitz per l’Agricoltura

CATANZARO La Lega che avanza è divisa in correnti. Lo era già prima di andare alle urne il 26 gennaio. Adesso è peggio. Perché, in piena emergenza Coronavirus e con un consiglio regionale che rischia di essere rinviato, se la Calabria non ha ancora una giunta è (anche) perché gestire gli equilibri nel Carroccio si è rivelato più problematico del previsto.
Equilibri che fanno rima con l’ambizione manifestata da Pietro Molinaro, ex presidente di Coldiretti, di “gestire” l’Agricoltura non più dalla postazione di un’associazione di categoria ma da un ufficio della Cittadella regionale. Il nome di Molinaro (ve lo abbiamo raccontato qui) è già stato proposto dalla Lega alla presidente Jole Santelli. Che non avrebbe gradito. Santelli non pare intenzionata a cedere nella trattativa. Per lei, il Carroccio calabrese deve accontentarsi della presidenza del consiglio regionale e di due commissioni. Stop.
Segue “guerriglia” verde. Messaggi whatsapp, telefonate, addirittura richieste di smentire le indiscrezioni trapelate sulla stampa. Molinaro, insomma, non si rassegna a “perdere” la poltrona alla quale punta da prima delle Regionali. Dal giorno, cioè, in cui Matteo Salvini è passato da Rende accolto con tutti gli onori da Coldiretti. È così che nasce la prima fronda leghista dell’undicesima legislatura. Ne fanno parte Pietro Raso, sindaco di Gizzeria neo eletto nel parlamentino regionale, il parlamentare Domenico Furgiuele, la consigliera Tilde Minasi, il parlamentare europeo Vincenzo Sofo e lo stesso Molinaro. Tutti insieme, hanno sottoscritto un patto interno, con tanto di richiesta, per portare sul trono dell’Agricoltura Molinaro o (molto) in subordine Cataldo Calabretta, avvocato crotonese con una carriera a Roma e legami con i vertici nazionali della Lega. L’11 marzo, la richiesta dei “dissidenti” (rispetto alle scelte di Santelli, che paiono stare bene al Carroccio nazionale) è arrivata a Cristian Invernizzi, segretario regionale della Lega, che in questo momento osserva tutto da una posizione defilata. È in prima linea a fronteggiare lo scontro interno, invece, Walter Rauti, che ha i suoi problemi a trovare una quadra che pare complicata. Complicato frenare il blitz dei dissidenti, che vogliono scegliere nomi, cognomi e postazioni. E si raccolgono attorno a Molinaro, per spingerlo sullo scranno più alto dell’Agricoltura. Intanto, la Calabria rimane senza una giunta e con una data del consiglio regionale da reinventare. Un bel guaio, certo. Specie in un momento così delicato. Per le ambizioni, però, non c’è vaccino.

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