Ultimo aggiornamento alle 7:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

La "chiamata alle armi" della sanità calabrese per la guerra al Coronavirus

Otto finora le ordinanze regionali, pubblicato anche l’avviso per reclutare medici in pensione. Corsa contro il tempo anche per le lentezze del livello nazionale

Pubblicato il: 17/03/2020 – 8:28
La "chiamata alle armi" della sanità calabrese per la guerra al Coronavirus

CATANZARO Otto ordinanze della neo presidente Jole Santelli, l’attivazione dell’unità di crisi e poi della task force regionale con luminari della medicina nazionale, una serie di misure attuative di quelle nazionali ma spesso anche suppletive di quelle nazionali, un piano per recuperare centinaia di posti letto di terapia intensiva in più rispetto a quelli attualmente a disposizione, l’arrivo di un farmaco sperimentale che però sta dando frutti altrove, avvisi ai limiti della disperazione per reclutare nuovi medici, persino in pensione, e per approvvigionarsi di nuovi strumenti sanitari e di nuovi dispositivi medici. E’ la “chiamata alle armi” della sanità della Calabria nella guerra contro il coronavirus, che oramai è dichiarata anche da noi.
L’ultimo provvedimento assunto dalla governatrice Jole Santelli è stato ufficializzato ieri in tarda serata sul sito della Regione: l’avviso per la manifestazione di interesse per acquisire la disponibilità del personale medico collocato in quiescenza a prestare attività clinico-assistenziale, a tempo determinato e per il tempo necessario a superare l’emergenza, nelle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria: l’avviso del resto era stato annunziato dalla stessa Santelli alcuni giorni fa, a ulteriore rafforzamento del primo avviso, quello per reclutare 300 medici tra essere specializzati o specializzandi in anestesia e rianimazione, pneumologia, malattie infettive, cardiologia, medicina interna, medicina d’urgenza o radiodiagnostica, ai quali aggiungere l’utilizzo delle graduatorie degli idonei a scorrimento per l’assunzione, sempre a tempo determinato di 270 infermieri e 200 Oss. Insomma, c’è bisogno di tutti, e in fretta.
Come c’è bisogno di macchinari, strumentazioni e dispositivi, perché il piano di potenziamento della terapia intensiva in Calabria diventi realmente attuabile e concreto. Da qui, ieri, in evidente urgenza l’avviso di manifestazione di interesse firmato dai delegati del soggetto mattatore dell’emergenza, il dg della Protezione civile rionale Mimmo Pallaria e il dg del Dipartimento regionale Sanità Tonino Belcastro, per acquisire direttamente dagli operatori economici del settore la disponibilità a fornire strumentazioni e dispositivi, una ventina quasi come da elenco allegato all’atto. Una “misura tampone” e anche qui una corsa contro il tempo, dettata dalla necessità di evitare le lungaggini del livello governativo nazionale perché la centralizzazione degli acquisti nella Consip rischia di lasciare la Calabria in una sorta di “limbo” pericolosissimo lungo almeno un mese, situazione paradossale se solo si pensa che la Calabria, nel disastro generale, un’eccellenza l’aveva, la Stazione unica appaltante, ma adesso anche questa è stata svuotata di competenze.
Perché il vero “nodo” della catena è qui, nel flusso di informazioni e di disposizioni tra governo e Regione, generalmente al limite del corto circuito, e in alcuni casi già andato in corto circuito come nella gravissima falla di alcune settimane fa – l’improvvida fuga di notizie sui contenuti di un restrittivo decreto del governo – che ha generato la fuga dal “ground zero” del Nord verso il Sud che “ground zero” potrebbe diventarlo. Un “nodo” che rimanda poi a un altro “nodo”, davvero gordiano”: il commissariamento ormai decennale della sanità calabrese. Nel settore la Calabria ne ha combinate di cotte e di crude e le lacune e le carenze territoriali sono tantissime e gravissime, ma tutti questi anni di tagli delle strutture ospedaliere, tagli di personale ulteriormente aggravati da ostinati blocchi delle assunzioni, tagli di risorse, “Decreti Calabria” del tutto sballati cosa hanno fatto per attenuarle? Cosa hanno prodotto? Niente altro che la “chiamata alle armi” di queste ore… (c.ant.)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x