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L'ospedale di Rossano Centro Covid per la Sibaritide. Il caso di un consigliere comunale

Salgono a otto i casi complessivi a Corigliano Rossano. Confermata la positività al Covid-19 dell’esponente della maggioranza comunale. Una direttiva dell’Asp dichiara il “Giannettasio” fronte siba…

Pubblicato il: 18/03/2020 – 18:51
L'ospedale di Rossano Centro Covid per la Sibaritide. Il caso di un consigliere comunale

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Definirla campale è un eufemismo. La giornata che sta attraversando all’ospedale di Rossano è di quelle “acute”, fra casi sospetti “illustri” – poi confermati in serata – e la “trasformazione” in Centro Covid-19 per tutta la Sibaritide. Il “Giannettasio”, insomma, rappresenterà il fronte antivirus per i 220mila abitanti del vasto territorio compreso fra Cariati e Rocca Imperiale. Il provvedimento dell’Asp è stato comunicato con una nota stringata al direttore della centrale operativa del 118, ai primari del Pronto soccorso, della Radiologia e del Laboratorio analisi.
«Di concerto con i direttori in indirizzo – riporta la missiva dell’Azienda ospedaliera provinciale – al fine di contenere il rischio di contaminazione di ambienti ospedalieri si dispone che i casi sospetti, secondo codifica ministeriale, gestiti dal 118 siano inviati presso lo stabilimento ospedaliero di Rossano».
Stabilimento che, al momento, non sembra essere affatto predisposto ad accogliere pazienti – sospetti o accertati – affetti dal Covid-19. La tenda pre-triage è gestita dai volontari della Croce rossa, solo nelle ore diurne. Un’altra tensostruttura è stata montata questa mattina dalla protezione civile, fuori dal Pronto Soccorso, ma non è ancora stata attivata.
Il sistema sanitario locale anti coronavirus, insomma, sembra un imbuto sempre più stretto, in cui infilarsi per le cure – da un lato – sembra un problema, mentre gli operatori sanitari stanno compiendo i salti mortali tra le mille difficoltà. Fra queste, nelle ultime ore si starebbe riscontrando anche una sorta di crisi del 118 a causa del super lavoro, fra carenze di mascherine e sanificazione dell’unico mezzo a disposizione al “Giannettasio”.
«NON SIAMO PRONTI» Per poter affrontare il Covid-19, insomma, ci vorranno dei giorni. A confermarlo al Corriere della Calabria, il primario del Pronto soccorso, Natale Straface. «Tutti gli ospedali dotati di Rianimazione sono stati dichiarati Centro Covid, proprio perché le patologie respiratorie gravi necessitano della terapia intensiva. Le questioni da risolvere affinché l’ospedale di Rossano sia pronto ad accogliere pazienti infetti sono, però, tutte in divenire». Anche i 48 posti letto di terapia intensiva e sub intensiva annunciati nei giorni scorsi e che dovrebbero essere allestiti al quinto piano del “Giannettasio”, sembrano una chimera. «Non ne sappiamo nulla – risponde Straface – ed anzi gli ospedali di Cetraro e Castrovillari hanno chiesto a noi del personale supplementare che non abbiamo, perché anche la nostra pianta organica è più che all’osso. I pazienti con patologie sospette stanno iniziando ad arrivare e soltanto oggi si sta predisponendo il percorso prestabilito. In tutto questo abbiamo finito le mascherine, anche quelle forniteci dalla Protezione civile che non erano idonee». E per no far mancare nulla, il direttore dell’Unità operativa complessa di Pronto Soccorso lamenta infine gli «estremi ritardi sugli esiti dei tamponi effettuati».
CONSIGLIERE COMUNALE “POSITIVO” Frattanto, questa notte, un consigliere comunale si è recato al pronto soccorso con patologie sospette, probabilmente una bronco-polmonite. Fino al tardo pomeriggio si trovava in isolamento nel Pronto soccorso ma in serata è stato disposto il trasporto all’Annunziata dopo la conferma del contagio. «Il tampone è risultato positivo e stiamo provvedendo a sanificare – aggiunge Straface –. I locali centrali del pronto soccorso saranno sterilizzati e sarà modificato il percorso obbligatorio per le prossime tre ore, mentre la saletta confinata sarà utilizzata per il primo ricovero».
«Il paziente era disperato – raccomta Straface – accusava malesseri e pur consapevole di non doversi presentare in pronto soccorso è stato costretto. Ci ha riferito di aver contattato prima il medico di famiglia, che non ha risposto, poi la guardia medica ed infine il 118 che non sarebbero intervenuti. A quel punto il paziente è stato praticamente obbligato a recarsi in pronto soccorso. È rimasto in isolamento e intorno alle 19 è stato disposto il trasferimento, probabilmente a Cosenza».
«NON È PIÙ TEMPO DELLE PAROLE» Il sindaco Flavio Stasi, oggi pomeriggio ha partecipato al tavolo tecnico al tavolo tecnico per il piano di emergenza Covid-19 convocato dal commissario dell’Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli – ed al quale hanno partecipato anche i direttori degli ospedali spoke di Cetraro, Castrovillari e Corigliano-Rossano, il direttore della centrale operativa del 118, il direttore del dipartimento prevenzione ed i sindaci di Paola, Cetraro, Castrovillari ed Acri –. Alla riunione il primo cittadino ha chiesto tempi rapiti per l’allestimento dei posti letto in terapia sub intensiva, per il reclutamento del personale medico del personale sanitario per il pre-triage e per il Pronto Soccorso. Ma anche maggiore «chiarezza nei rapporti tra cittadini, medici di base, ospedali e 118, il rafforzamento dello stesso 118 alla luce del territorio di competenza».
«Sono passati ormai diversi giorni – ha sottolineato il primo cittadino – da quando è stato varato il piano. Lo spoke di Corigliano-Rossano è pronto ad allestire il reparto di terapia sub-intensiva che è necessario ed urgente per il trattamento dei pazienti Covid-19. È stato preparato inoltre uno spazio per la degenza, con percorsi dedicati. Ora però  è il momento di realizzarli, senza perdere altro tempo. Non si può più rimandare – ha aggiunto – l’assunzione e l’incremento di personale sanitario che possa supportare non solo le funzioni dei cosiddetti reparti covid-19 da allestire, ma anche il Pronto soccorso per le continue sollecitazioni che riceve quotidianamente, oltre ad allestire finalmente il pre-triage h24: è assurdo che la tenda allestita per il pre-triage sarebbe rimasta tutt’ora vuota se non fosse stato per la grande disponibilità dei volontari della Croce Rossa e per una ordinanza sindacale apposita».
«La mancata presenza h24 di pre-triage con personale sanitario e l’insufficienza di mezzi e uomini per il 118 – ha concluso Stasi – stanno causando lacune gravi che rischiano di mettere in crisi la risposta del sistema sanitario all’emergenza Covid-19. Non è più il tempo di parlare, ognuno faccia la sua parte per la realizzazione di quella parte del piano di emergenza varato dalla Regione Calabria che può e deve essere reso operativo immediatamente».
OTTO CASI TOTALI Salgono a otto i casi di coronavirus a Corigliano Rossano. Oltre al consigliere comunale, i test effettuati nei giorni scorsi su alcuni cittadini, hanno evidenziato un altro contagio. Lo ha annunciato Stasi nel suo appuntamento serale delle 23 sui social, in cui mette al corrente la cittadinanza su quanto sta accadendo sul territorio comunale.
(l.latella@corrierecal.it)

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