CATANZARO Non ha parlato con il gip Francesco Bagnato, 57 anni, di Catanzaro. Il poliziotto accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, assistito dall’avvocato Gennaro Mellea, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di Garanzia. Bagnato è finito ai domiciliari lo scorso 11 marzo nel corso dell’operazione della Squadra Mobile di Catanzaro denominata “Lucciole e Lanterne”. E’ accusato di avere combinato gli incontri tra le lucciole e i clienti in cambio di una parte dell’incasso per le prestazioni sessuali. Insieme a Bagnato sono finiti ai domiciliari anche Antonio Fratto, 54 anni, di Soveria Simeri, difeso dall’avvocato Domenico Cortese. Fratto è accusato di avere favorito la prostituzione fornendo i locali del laboratorio odontotecnico per gli incontri hot. L’indagato ha risposto al gip Teresa Guerrieri, cercando di chiarire la propria posizione. Ha parlato col giudice anche Bruno Dolce, 54 anni, di Catanzaro, anch’egli accusato di procacciare clienti per le donne. Dolce, difeso dagli avvocati Antonio Ludovico e Antonio Lomonaco, ha negato ogni accusa dicendosi estraneo ai fatti contestati.
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