COSENZA San Lucido è completamente “chiusa”, è la seconda città dopo Montebello Jonico (provincia di Reggio Calabria) dalla quale se non per comprovate esigenze non si può né entrare né uscire. Gli altri sindaci del Tirreno cosentino si arroccano come facevano secoli fa i loro predecessori che temevano l’arrivo degli invasori dal mare. Il Coronavirus non viaggia su scialuppe o vascelli ma nelle strette di mano delle persone per questo come successo nei piccoli comuni del nord Italia, le città nelle quali si sospetta ci siano dei focolai vengono completamente isolate. A San Lucido per le strade si avverte solo il fruscio del vento degli ultimi giorni d’inverno. Il sole riscalda le case affollate di residenti costretti alla quarantena. Non c’è modo di goderne. Le due entrate principali sono presidiate giorno e notte dalle forze dell’ordine che, già qualche ora prima che l’ordinanza del presidente Jole Santelli diventasse esecutiva, presidiavano i due sbocchi sulla statale. I saliscendi che dalle case che dalla collina permettono l’arrivo al lungo mare sono completamente deserti, solo ai bordi delle strade qualche animale al pascolo conferma che in qualche modo a San Lucido c’è vita. Dal belvedere cittadino la spiaggia deserta è separata dal mare profondo solo da massi sistemati a forma di t. Così San Lucido vive la sua quarantena e questa quarantena è raccontata nella trasmissione di Bruno Vespa che questa sera manderà in onda un servizio proprio dedicato alla cittadina tirrenica di appena 6mila abitanti.
https://www.youtube.com/watch?v=6sSjqhnkk3c
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