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Coronavirus, i sindacati alla Sorical: «Tutelare i lavoratori o sarà sciopero»

Appello di Filctem Cgil e Uiltec Uilc al management della società idrica: «Si deve fare di più»

Pubblicato il: 20/03/2020 – 11:56
Coronavirus, i sindacati alla Sorical: «Tutelare i lavoratori o sarà sciopero»

CATANZARO «Apprendiamo dalla stampa che la Sorical S.p.A., al fine di dare riscontro alle nostre sollecitazioni e raccomandazioni sulle misure da attuare per contenere e contrastare il diffondersi del contagio da Covid-19, utilizza canali che non sono quelli classici sindacali né tantomeno quelli previsti dal protocollo condiviso sulla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro del 14 marzo». Così scrivono le segreterie regionali di Filctem Cgil e Uiltec Uilc in un comunicato. «Senza nessuna vena polemica – continua – la nota – pur apprezzando lo sforzo messo in atto sul terreno della informazione rivolta alle lavoratrici ed ai lavoratori rispetto alle precauzioni e alle direttive da tenere in coerenza ai vari Dpcm e protocolli emanati dall’unità di crisi nazionale, ci preme sottolineare, con altrettanta chiarezza, che, l’esercizio della dovuta informazione o inoltro delle direttive, se non seguito dall’attuazione concreta e pedissequa delle direttive emanate, non crea le condizioni reali per i lavoratori di poter svolgere l’attività in sicurezza e garantire il servizio di pubblica utilità».
«Crediamo, invece – continuano i sindacati – che in momenti come questi, drammatici e preoccupanti, le forze in campo devo provare ad andare oltre le polemiche ma, purtroppo, capiamo che probabilmente non ci sono le condizioni mentali e manageriali adeguate alla fase. Per noi, proprio in queste difficili fasi, bisogna avere il coraggio di aprirsi ai contributi, ripensare e ridisegnare – seppur in via transitoria – la gestione intera del servizio e della sua operatività al fine di evitare assembramenti; di ridurre al minimo le attività riducendo spostamenti e contemporaneità tra lavoratori; garantire i rifornimenti dei DPI; preservare le fasce di lavoratori con patologie e quindi vulnerabili; avere lungimiranza nell’assumere eventualmente nuovi operativi per rafforzare l’organico in caso di estrema emergenza; attuare un modello di rarefazione del personale vero avendo come obbiettivo assoluto di preservare la salute dei Lavoratori e per questa via il servizio di erogazione e potabilizzazione del bene idropotabile».
Invece, ancora una volta, lamentano i sindacati, «siamo di fronte ad un management ripiegato su se stesso, autoreferenziale e “autosufficiente” non aperto alla mano tesa che arriva da queste organizzazioni sindacali, ma non solo, riottoso anche a proposte che arrivano da figure aziendali competenti che, allo stato, non sono mai stai coinvolte nell’emergenza pur avendo le competenze per offrire un contributo significativo. Nel ribadire che, si puo’ e si deve far di più, affermiamo il principio dentro il quale tutti i soggetti devono collaborare, dispiegando le migliori energie, visione di sistema comune, costruendo un modello partecipativo per governare processi assolutamente inediti e nuovi nella quale mettere al centro la salute e l’integrità del lavoratore coniugandola con la garanzia – senza soluzione di continuità – del servizio. Secondo noi, queste difficili sfide si possono affrontare e superare solo se, le istituzioni, le parti sociali e le aziende riescono a far quadrato e nel contempo raggiungendo un grado di consapevolezza che, passata questa fase, nulla sarà come prima in termini: sociali, economici, produttivi e industriali».
Le due sigle sindacali fanno appello «alle riserve di buon senso che si spera risiedono nell’attuale management di Sorical, invitandolo fermamente a istituire e convocare il “Comitato di gestione” previsto dall’art.13 del Protocollo del 14 marzo. Qualora si continuasse con la linea dell’esclusione, saremo costretti, nostro malgrado, a risollecitare la Regione e in questo caso anche la prefettura in quanto, crediamo che, su una vicenda delicata che coinvolge una società pubblica soggetto erogatore di servizio essenziale, nonché partecipata direttamente dalla Regione, non debba calare il silenzio perché c’è in gioco la salute di centinaia di lavoratori diretti e dell’indotto». «I lavoratori – si legge infine – continueranno a lavorare solo se saranno garantite le condizioni di salute e sicurezza».

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