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Crotone, l’Asp lavora a una mappa dei ritorni dal Nord

Preoccupano i contagiati rientrati e rimasti nell’anonimato. Risponde bene il paziente trattato con il farmaco per l’artrite reumatoide. In totale 45 i tamponi positivi in provincia

Pubblicato il: 20/03/2020 – 13:39
Crotone, l’Asp lavora a una mappa dei ritorni dal Nord

CROTONE Aumentano i contagiati a Crotone, ma non in maniera esponenziale. Il dato di questa mattina parla di nuovi sei casi, che si aggiungono ai 39 dei giorni scorsi. Il Covid-19 anche oggi fa un piccolo passo avanti, ma non siamo ad una situazione di allarme rosso. Non significa che si può abbassare la guardia. L’Azienda provinciale crotonese sta mettendo in campo tutte le attività possibili per fronteggiare e bloccare il contagio. Ieri è stata fatta una riunione operativa con i sindaci dei Comuni della provincia pitagorica considerati più a rischio per stabilire i comportamenti da tenere in questi giorni e come individuare le persone arrivate dal Nord dell’Italia, che non sono state ancora censite. Le fonti di contagio nella provincia di Crotone sono state determinate soprattutto dalle persone “fuggite” dalle regioni settentrionali. Alcuni di questi hanno denunciato alle autorità il loro arrivo, altri invece hanno deciso di restare nell’anonimato. Il problema è rappresentato principalmente da questi gruppi rimasti nell’ombra. Sono, infatti, questi soggetti che non hanno rispettato nemmeno il vincolo della quarantena e si sono trasformati in untori, a rappresentare un serio pericolo per la diffusione del contagio. In alcuni comuni della provincia di Crotone sarebbero state addirittura organizzate feste che avrebbero potuto contribuire ad aumentare il numero degli infetti.
Ci sono stati, però, anche soggetti che hanno avuto comportamenti responsabili, qual è il caso della donna di Le Castella risultata positiva al Covid-19. La donna, arrivata dal Nord, si è messa in auto quarantena pur non avendo, al momento dell’arrivo, nessun sintomo. Non tutte le persone fuggite dalle zone rosse hanno avuto, quindi, comportamenti irresponsabili. L’Asp ed i sindaci hanno deciso di mettere in campo attività per mappare le persone rimaste nell’ombra. Se il progetto avrà successo si spera di chiudere il cerchio intorno ai territori dove ci sono stati casi positivi al Covid-19 non censiti. L’obiettivo è quello di bloccare definitivamente la diffusione del virus. Intanto una buona notizia arriva dal reparto Covid-19 del “San Giovanni di Dio”, dove su un paziente (l’infermiere del pronto soccorso) si sta sperimentando il farmaco “innovativo”, già in uso per la cura dell’artrite reumatoide. Il paziente sta rispondendo positivamente alla somministrazione del farmaco e la sua bronco polmonite ha iniziato a regredire.

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