COSENZA Come vi avevamo anticipato (qui la notizia) le telecamere di Porta a Porta con il supporto del Corriere della Calabria, hanno fatto tappa a San Lucido. Città che, racconta l’inviato Mauro Gilberti, in molti considerano la Codogno di Calabria e sulla quale il presidente Jole Santelli ha disposto una misura restrittiva ancora più stringente rispetto a quanto è presente sul territorio regionale e nazionale. «Certo che mi preoccupa – ha risposto il presidente al giornalista di Porta a Porta – ma spero non sia la Codogno di Calabria, la misura restrittiva che ho adottato spero che possa evitare proprio quella situazione». Intanto i contagi aumentano, nelle tende dei triage si susseguono le operazioni di tamponi e i numeri del famigerato picco potrebbero arrivare preso. «Il picco si pensa possa arrivare a fine marzo o nei primi 15 giorni del mese di aprile – dice il responsabile della Protezione Civile Regionale, Domenico Pallaria – non possiamo aspettare 45 giorni». Medici ed infermieri lamentano le carenze di macchinari e supporti, le città sono deserte, non solo San Lucido.
«Il target che ci siamo fissati è arrivare a fronteggiare mille contagi» aggiunge Jole Santelli che spiega: «In questo momento abbiamo autocensite oltre 7mila persona (il dato è dell’altroieri), io temo che ce ne siano almeno il triplo». «Sono preoccupato dai flussi che potrebbero arrivare – dichiara Pino Pasqua, direttore sanitario della rianimazione dell’Annunziata – bisogna vedere quanta positività c’è e come noi possiamo gestire questa emergenza».
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