Coronavirus, la Regione blinda Cutro. Si valuta la chiusura di Capocolonna

di Gaetano Megna
CUTRO La Regione Calabria blinda Cutro e sta valutando la possibilità di chiudere anche il territorio di Capocolonna. Sono sei i Comuni della provincia di Crotone interessati dalla presenza del contagio del Covid-19: Cutro, Crotone, Isola Capo Rizzuto, Strongoli, Rocca di Neto e Cirò Marina. La situazione più grave, come abbiamo più volte evidenziato nei giorni scorsi, è quella di Cutro. In questo Comune, ad oggi, i casi positivi al Covid-19 sono dieci: uno ogni mille abitanti. Cutro, quindi, è considerato a giusta ragione un focolaio di infezione. Il contagio a Cutro è stato portato dall’Emilia Romagna. Da questa regione, infatti, sono fuggite tantissime persone quando è scoppiata l’epidemia. Molte di questi cittadini arrivati in Calabria, anziché mettersi in quarantena, sono andati in giro per il centro abitato e hanno partecipato a diverse feste e festini, tenutesi in pizzerie. Sono stati organizzati anche tornei di bocce. Chi è sceso dal Nord per sfuggire al contagio si è comportato esattamente come fa quando scende in Calabria per venire in vacanza nella terra natia. Il Virus si è diffuso senza ostacoli. Alcuni dei contagiati cutresi sono attualmente ricoverati negli ospedali di Catanzaro e Crotone. Anche il contagio presente a Capocolonna è riconducibile a Cutro. Diversi contagiati sono di origine cutresi e hanno partecipato ad una festa organizzata in onore dei compaesani fuggiti dal Nord. L’unico morto per Coronavirus che, sino ad ora, si è avuto nel Crotonese è riconducibile al contagio di Cutro. Sulla scrivania del presidente della giunta regionale calabrese, Jole Santelli, è stata depositata la situazione di Capocolonna ed è in atto una valutazione per estendere, anche a questa area che ricade nel Comune di Crotone, la zona rossa. Nella città di Crotone i positivi al tampone sono in tutto 26: uno ogni 2.300 abitanti. Tra i contagiati di Crotone, comunque, c’è da tenere presente che ci sono quelli di Capocolonna riconducibili a Cutro. Sotto controllo, invece, la situazione della diffusione del virus nei comuni dove è stato riscontrato la presenza del contagio: Isola Capo Rizzuto due casi, Strongoli due casi, Cirò Marina un caso e un solo caso anche a Rocca di Neto.
Negli ambienti sanitari della città pitagorica si avverte una sensazione di timore, che non viene esternato per non creare panico. Sono circa 500 le persone poste sotto osservazione e un centinaio di queste potrebbero essere contagiate. Al momento non ci sono grossi problemi, ma se ci sarà bisogno di incrementare i ricoveri, il sistema sanitario potrebbe andare in confusione. Questo si teme. I prossimi giorni saranno determinanti per comprendere appieno la situazione.
LA MISURA L’ordinanza, così come già avvenuto per i comuni di Montebello Jonico (RC) e San Lucido (CS), prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso nel territorio comunale, la sospensione delle attività degli uffici pubblici. Viene comunque garantita l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.
Potranno varcare i confini comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nelle attività collegate all’emergenza, gli esercenti che hanno attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali ma tutti avranno l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. L’ordinanza consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Lo rende noto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.