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Parcelle d'oro all'Ao di Cosenza, in appello sospeso un pagamento da 300mila euro

I giudici del Tribunale di Reggio Calabria ha sospeso l’esecutività della sentenza di primo grado. L’Ao era stata condannata a pare alcune parcelle legali

Pubblicato il: 21/03/2020 – 13:22
Parcelle d'oro all'Ao di Cosenza, in appello sospeso un pagamento da 300mila euro

COSENZA L’azienda ospedaliera di Cosenza tira un sospiro di sollievo e visti i tempi con richieste di donazioni che si rincorrono per dar man forte all’ospedale, non è una cosa di poco conto. Per il momento 300mila euro rimangono saldamente in cassa, la corte di Appello del tribunale di Reggio Calabria ha sospeso l’esecutività della sentenza di primo grado con la quale l’Ao veniva condannata al pagamento di quella somma come indennizzo di alcune parcelle legali richieste proprio da uno studio dello stretto.

L’avvocato Nicola Manna

La vicenda riguarda la natura civile del contenzioso che nel procedimento penale è saltato agli oneri della cronaca come l’affare delle “Parcelle d’oro” e che si è concluso con l’assoluzione dei dirigenti coinvolti. L’azienda ospedaliera, difesa dall’avvocato Nicola Manna, ha impugnato un decreto ingiuntivo di 177mila 676 euro al quale si aggiungono anche accessori di legge e spese legali) a causa di compensi per attività professionale che non erano stati liquidati. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, l’avvocato Manna, ha ricostruito l’intera vicenda che dall’instaurazione del rapporto di lavoro fino alla sentenza di merito di primo grado convincendo il giudice circa la eccessività della richiesta in quanto calcolata su un valore inesatto.Lungo tutto questo dorso si è sviluppato un lungo iter processuale che prima della decisione sospensiva aveva portato dapprima il tribunale di Reggio Calabria a rigettare l’stanza dell’Ao di Cosenza sul presupposto che una volta ricevuta la parcella da parte del suo ex legale avrebbe dovuto contestarla entro 3 mesi mentre invece con una delibera del 6 giugno procedeva alla liquidazione ritenendo congrua detta somma a nulla valendo, secondo i giudicanti, poi la successiva delibera di revoca del pagamento della precedente parcella poiché, secondo il magistrato, fatta in attesa della definizione della lite. L’azienda Ospedaliera a questo punto ha ritenuto di formulare appello su diversi punti della sentenza. Oltre a questioni preliminari e puramente tecniche, l’appello è stato incentrato molto sulla questione dell’errore in cui era incorso il giudice di primo grado relativamente al valore della delibera datata 2013 e sull’errata percezione del valore della controversia che aveva portato all’erroneità della parcella. (m.p.)

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