di Gaetano Megna
ISOLA CAPO RIZZUTO Si chiama Omar ed è nato su una coperta stesa per terra in una stanza del Cara S. Anna di Isola Capo Rizzuto. A farlo nascere questa notte, intorno alle 0,15, è stato Orlando Amodeo, medico del Cara da sempre impegnato nelle attività a sostegno degli extracomunitari. Era andato via da poco dal centro accoglienza, quando è stato chiamato dal centralino che lo ha avvisato di una donna che stava partorendo. Il medico ha subito capito che si trattava della donna della Costa D’Avorio, che il giorno prima aveva portato al reparto di Ostetricia per un tracciato. Era preoccupato perché la donna gli aveva raccontato di avere avuto perdite di sangue. All’ospedale, però, secondo il racconto del “medico degli sbarchi”, hanno minimizzato, liquidando la questione con: “Non è ancora tempo per partorire”.
Sono passati pochi minuti dalla ricezione della telefonata e Amodeo è arrivato al campo profughi. Si è catapultato nella stanza della puerpera, dove ha trovato la donna stesa su una coperta per terra e altre due donne tentavano di infonderle coraggio accarezzandole la testa e stringendole le mani. «Ho visto – ha detto Amodeo – che erano già usciti i capelli del bambino». Ha indossato i guanti e con in mano una bottiglia di disinfettante ha iniziato le operazioni del parto. Ancora pochi minuti e senza complicazioni Omar ha emanato il primo vagito. A questo punto “il medico degli sbarchi” ha chiesto l’intervento del 118. La donna è stata, quindi, trasportata a Crotone dove i sanitari dell’ospedale hanno completato tutte le attività necessarie per evitare complicanze. (redazione@corrierecal.it)
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