di Gaetano Megna
PETILIA POLICASTRO Rischiano di essere buttati in mezzo alla strada un centinaio di minatori originari di Petilia Policastro, che lavoravano in tutta Europa. A denunciare la circostanza è il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi. Attualmente sono circa 200 i minatori petilini che prestano la loro attività nei cantieri sparsi in tutta Europa. Petilia Policastro, con la sua frazione Pagliarelle, è una delle capitali italiane del lavoro in miniera. Il tipo di lavoro durissimo e pericoloso, ma anche ben retribuito, consente ai minatori di tornare in famiglia almeno tre volte al mese. Pochi giorni di riposo con moglie e figli e, poi, si ritorna in miniera per un’altra decade di lavoro. Questa consuetudine è stata bloccata dall’arrivo della pandemia da Covid-19. Alcuni minatori, un centinaio, sono riusciti a tornare a casa, quando il contagio muoveva i suoi primi passi e non si conosceva appieno la sua pericolosità. Altri sono rimasti bloccati dalle restrizioni imposte quando il Covid-19 si era diffuso in maniera esponenziale. Ora i cantieri sono fermi e nelle gallerie non si scava più e ai minatori è stato chiesto di lasciare libere anche le baracche, utilizzate per dormire la notte. I minatori non dormono in albergo.
IL SINDACO LASCIATO SOLO Il problema, secondo Nicolazzi, “è molto serio”. Non c’è una soluzione praticabile e i minatori vorrebbero tornare a casa dalla famiglia e chiedono aiuto al sindaco. Dal canto suo il sindaco non ha poteri e denuncia di vivere la situazione drammatica “in assoluta solitudine”. Denuncia di non avere avuto la possibilità di confrontarsi con nessuno per decidere sul da farsi. C’è il problema dei minatori, ma non è l’unico in una realtà periferica qual è Petilia Policastro. Si era accorto che alcuni dei suoi cittadini non seguivano le indicazioni date per garantire la sicurezza a tutti e si è rimboccato le maniche. Alle dipendenze del Comune c’è un solo vigile urbano: il comandante. Eppure sono state effettuate ben 30 denunce per violazione della normativa. (redazione@corrierecal.it)
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