LOCRI «Sostieni quanti si prendono cura dei malati e bisognosi, libera la nostra terra da questo contagio insidioso, accresci la nostra fede in questa difficile ora». E’ questa la supplica che la Chiesa di Locri-Gerace (Reggio Calabria), attraverso il vescovo Francesco Oliva, ha rivolto alla Madonna di Polsi per invocare «la liberazione dal terribile male» rappresentato dal Coronavirus. La supplica alla Madonna di Polsi, scritta da monsignor Oliva, è stata letta dal rettore del santuario di Polsi, don Tonino Saraco, e dallo stesso vescovo, dalla Cappella dell’Episcopio di Locri al termine della messa domenicale, trasmessa in diretta streaming sui canali social della Diocesi, essendo le chiese chiuse per le prescrizioni anti-coronavirus. La Madonna di Polsi, venerata con il titolo di Madre del Divin Pastore, si trova in Aspromonte ed è uno dei luoghi simbolo della religiosità della Calabria, meta di migliaia di fedeli e di pellegrini: sulla scorta di varie indagini della magistratura, la località aspromontana è considerata tradizionale «ritrovo» dei capi della ‘ndrangheta in occasione dell’annuale festa, che si tiene agli inizi di settembre, ma questa immagine è stata di recente duramente contestata dal vescovo Oliva, che ha definito «ingeneroso continuare ad accostare» il Santuario di Polsi alla criminalità organizzata calabrese.
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