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Coronavirus, il caos (dis)organizzato a Castrovillari

Le telecamere di Report raccontano la situazione nell’ospedale che è stato (solo per 7 giorni) centro Covid per la provincia di Cosenza. Le voci dei sanitari: «Qui non ce la possiamo fare». E il ca…

Pubblicato il: 24/03/2020 – 10:29
Coronavirus, il caos (dis)organizzato a Castrovillari

CASTROVILLARI L’impressione che se ne ricava, brutalmente, è che non si capisce nulla. Che l’ospedale di Castrovillari, individuato come centro Covid-19 per la provincia di Cosenza, fosse inadeguato al compito era stato denunciato chiaramente dalle associazioni che conoscono la realtà del territorio. Ma le immagini mostrate da Report e le parole degli operatori danno le dimensioni della disorganizzazione.
Davanti alla struttura sanitaria c’è un’ambulanza in sosta, «da due ore», secondo uno dei sanitari. Da dentro chiedono: «Ma questo percorso chi ve lo ha dato?». E i sanitari all’esterno riferiscono alla giornalista che «la situazione è tragica, siamo disorganizzati. E non si capisce chi comanda, non ci sono percorsi stabiliti…». «No, c’erano i percorsi stabiliti – è la risposta – è che qui qualcuno si alza la mattina e pensa diversamente».
In ambulanza c’è un paziente, un sospetto caso di Coronavirus. Resta lì per due ore mentre in ospedale cercano di trovare la richiesta che lo riguarda. Ovviamente, i soccorritori non possono entrare nel Pronto soccorso, visto che hanno gestito un possibile caso positivo al Covid-19. In ospedale non sanno neppure quali siano il nome e il cognome del paziente. Le parole pronunciate da un’infermiera suonano come una resa: «Non ce la possiamo fare».

Davanti all’ospedale “giace” la tenda pre-triage. «Non è mai entrata in funzione – sono sempre parole degli operatori del 118 –: non è ancora attiva, si può vedere all’ingresso principale, non c’è nessuno. Non si sa chi debba prendere in carico questa funzione».
Appare un medico, un infermiere gli chiede chi abbia autorizzato il percorso di arrivo del paziente con Coronavirus, visto che la via d’ingresso sarebbe dovuta essere un’altra. Lui risponde che «sono equivalenti, è la stessa cosa, poi facciamo sanificare qui».
Un caos (dis)organizzato, nel quale il medico ammette che «no, non abbiamo un reparto dedicato». Il sospetto caso finalmente entra per fare una Tac. Esce dopo 20 minuti. I sanitari lo riportano fuori. «Dove andate?», chiede la giornalista. «Ancora non lo sappiamo».
L’ospedale di Castrovillari non è più centro Covid per la provincia di Cosenza. Lo è stato per appena 7 giorni. Ed è facile capire perché.

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