VILLA SAN GIOVANNI “Focolaio” di polemica tra il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e la governatrice della Calabria, Jole Santelli che ha coinvolto anche il sindaco di Reggio Falcomatà e il deputato del Pd Antonio Viscomi. Tema del contendere: la “sorte” delle centinaia di persone al momento ferme agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Una vicenda che vede i due presidenti d’accordo nell’addossare la responsabilità allo Stato centrale ma in disaccordo sul modo in cui risolvere l’impasse.
MUSUMECI: «IN SICILIA NON ENTRANO» Il primo a intervenire è stato Musumeci, che nel pomeriggio, in una diretta facebook, ha affermato: «Ho scritto una lettera al ministro dell’Interno a proposito delle centinaia di persone, oltre 200, che da ieri mattina stazione all’imbarcadero di Villa San Giovanni dirette in Sicilia, persone che non hanno titolo per entrare nell’Isola. Sono arrivate lì senza trovare alcuna resistenza da parte delle forze dello Stato, come sarebbe dovuto accadere in forza delle disposizioni statali e regionali. Ci sono anche nuclei familiari con bambini e con donne incinte, con anziani. Rischiano di passare nelle auto una seconda notte. La linea della fermezza – ha ricordato il presidente siciliano – era conosciuta e le regole dovevano essere rispettate». Secondo Musumeci, queste persone «non possono entrare in Sicilia e io non ho alcun potere per farli entrare. Le competenze e i poteri sono dello Stato. Però il rigore deve sposarsi allo spirito umanitario. Lo Stato ha creato il problema e lo Stato deve risolverlo. Abbiamo scritto al ministro e proposto che lo Stato sistemi queste famiglie in un albergo della provincia di Reggio Calabria. Di quelle siciliane – ha concluso il presidente della Sicilia – ci facciamo carico noi. Ma tutte devono essere messe in quarantena».
SANTELLI: «NO, SCORTATELE IN SICILIA» Non si è fatta attendere la presa di posizione della Santelli, che, anche se “in punta di penna”, ha così replicato: «Leggo la dichiarazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che chiede di mettere in quarantena presso un hotel reggino le persone bloccate a Villa San Giovanni. Dev’essere chiaro – ha dichiarato la Santelli – che chi oggi si trova a Villa San Giovanni in attesa di un imbarco, vi è arrivato perché non sono funzionati i controlli lungo il viaggio dalle città di provenienza». Secondo la governatrice calabrese, «è giusto che lo Stato si assuma le proprie responsabilità e che quindi i nuclei familiari vengano scortati dalla Polizia fino alle residenze siciliane e lì giustamente posti in quarantena. Non è uno scontro tra le due regioni ma si tratta di una situazione in cui è necessario coniugare legalità e principi di civiltà. Quello che non è accettabile – ha concluso la Santelli – è la storia di queste ore, lo scotto che pagano famiglie e con loro un comune, quello di Villa San Giovanni, e la Calabria protagonista incolpevole di una situazione in cui non ha nulla a che fare».
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