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U SAPIVI? | Svelato il mistero celato attorno al "Vitulus" di Catanzaro – VIDEO

La videoinchiesta di Michele Macrì fa luce sulla “sparizione” maestoso toro di ferro installato in piazza Matteotti e poi rimosso. Le testimonianze dell’artista Nuccio Loreti e dell’assessore alla …

Pubblicato il: 27/03/2020 – 7:18
U SAPIVI? | Svelato il mistero celato attorno al "Vitulus" di Catanzaro – VIDEO


CATANZARO Dov’è finito “Vitulus”? Tornerà a Catanzaro? E se tornerà, quando e dove tornerà? Nel capoluogo calabrese il dibattito è aperto, sulla sorte del toro “Vitulus”, scultura in ferro dell’artista catanzarese Nuccio Loreti, esposta per due mesi, da dicembre a pochi giorni fa, in piazza Matteotti a Catanzaro in virtù di una donazione dell’artista sotto forma di concessione a tempo al Comune. Qualche giorno fa l’opera, molto particolare e molto suggestiva, è stata rimossa alla scadenza del periodo concessorio e anche della relativa copertura assicurativa, ma in città, e soprattutto sul web in tanti si chiedono se la potranno rivedere, visto che per due mesi è stata indubbiamente un’attrattiva.
Della sua “sparizione” si è occupato Michele Macrì nella nuova puntata di “U sapivi?” le videoinchieste del Corriere della Calabria e de L’Altro Corriere Tv.
Durante la puntata andata in onda giovedì sera (ma registrata prima del Dpcm), l’inviato vestito di rosso ha interpellato sulla questione l’artista che ha realizzato “Vitulus” e l’assessore alla Cultura del comune di Catanzaro, Vito Cardamone.
L’ESPOSIZIONE “Vitulus” è stato realizzato con la tecnica mosaico metal 3D, dalle dimensioni 300×250 cm, e rappresenta un toro, vigorosa creatura le cui caratteristiche di forza e strapotere fisico vengono ben espresse da Loreti, abile e poliedrico “creativo” capace di modellare il ferro come se fosse argilla, erede di grandi nomi catanzaresi come Saverio Rotundo, più famoso come “U Ciaciu”, maestro dell’arte della lavorazione del ferro:  il toro evocato da “Vitulus” è un animale legato all’antico luogo a sud di Catanzaro in cui abitavano i Vituli e da cui deriva il nome Italia. Da qui il legame forte con l’identità di Catanzaro. A inizi di dicembre “Vitulus” viene installato in Piazza Matteotti, a pochi metri dal “Cavatore”, monumento che rappresenta l’identità del capoluogo calabrese. Un binomio che fa storcere il naso a più di un catanzarese e a più di un intellettuale e che invece trova gradimento in tantissime persone. “Vitulus”, in ogni caso, diventa subito un punto di riferimento e terminale delle passeggiate dei catanzaresi nel centro storico, persino meta di “pellegrinaggi” del popolo dei selfie, “calamita” soprattutto per i bambini”. Insomma, “Vitulus” diventa davvero patrimonio di Catanzaro. «Un sogno che si realizza», aveva del resto dichiarato Loreti nel giorno dell’installazione, alla presenza di rappresentanti istituzionali del Comune e di esponenti del mondo culturale, economico e sociale di Catanzaro.

LA RIMOZIONE
Com’era nelle previsioni, tuttavia, la permanenza di “Vitulus” era a tempo, e infatti l’8 febbraio il maestoso toro in ferro viene svitato dal selciato di Piazza Matteotti e montato su un camioncino. Qualcuno, probabilmente azzardando, parla di “sfratto”, termine che sul piano giuridico non ci sta, oggettivamente, ma fa capire il senso di privazione che all’improvviso afferra molti catanzaresi. Sui social fioccano i commenti all’addio di “Vitulus”, sono in tanti che parlano di danno culturale e di insensibilità delle istituzioni, soprattutto dell’amministrazione comunale. Non nasce un “affaire” ma poco ci manca… Spuntano interrogativi su dove il toro sarà esposto in futuro (qualcuno addirittura lo dà in partenza per Torino) e soprattutto su dove sia finito dopo la rimozione da Piazza Matteotti. Sempre sui social Loreti scrive che «adesso è da me, dobbiamo salvaguardarlo che ce n’è uno solo…». Loreti poi posta anche commenti di altri utenti, che utilizzano il classico “nemo propheta in patria” per descrivere la situazione: un segno di delusione? Chissà… Dall’amministrazione comunale di Catanzaro comunque si fa intendere che «c’è tutta l’intenzione di rimetterlo a disposizione della città in modo permanente», magari in un sito diverso perché quel “contrasto” con il Cavatore un po’ si sarebbe palesato.
Macrì fa piena luce sulla questione. Intrisa dai contrasti dei “conservatoristi”, chi vorrebbe che la piazza centrale di Catanzaro sia solo del Cavatore. «Gelosie fra le due installazioni?» chiede Michele Macrì all’assessore Cardamone, che risponde candidamente: «Credo di sì…»
Ma al momento non ci sono certezze. Solo domande: “Vitulus” torna a Catanzaro? Se sì, dove? E quando?

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