CATANZARO Ieri si è svolta la quarta riunione del tavolo bilaterale permanente fra l’azienda Abramo CC e le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, costituito per affrontare tutte le problematiche connesse all’emergenza Covid-19 (Coronavirus). Come primo punto sono stati affrontati i temi riguardanti l’applicazione del protocollo sulla sicurezza: distanze fra gli operatori, pulizia postazioni, sanificazioni e smart working.
SICUREZZA E SANIFICAZIONE L’azienda ha dichiarato che, nonostante le difficoltà che sta attraversando, ha ottemperato a tutto quanto previsto dal protocollo sulla sicurezza, e che le sanificazioni vengono periodicamente effettuate.
Come delegazione sindacale abbiamo evidenziato che dai riscontri avuti dalle RLS di sito, vengono segnalate ancora delle criticità nella pulizia ordinaria, e soprattutto si lamentano una periodicità della sanificazioni troppo ampia su alcune sedi.
LAVORO AGILE (SMART WORKING) L’azienda ha comunicato che alla data del 26 marzo sono state remotizzate circa 550 postazioni e che si sta procedendo con i clienti mancanti, i cui TEST hanno avuto esito positivo (WIND, Poste, Ho Mobile, ecc.). TISCALI invece ha comunicato che la sua attività non è remotizzabile. L’azienda ha proseguito affermando che in Calabria, si prevedono al momento la remotizzazione di circa 1.200/1.300 postazioni.
La delegazione sindacale ha preso atto dell’avanzamento del processo di remotizzazione ma, pur consapevole dell’impossibilità di coinvolgere l’intera popolazione dei 3.500 dipendenti in Calabria, e questo per una serie di svariati motivi (commesse non remotizzabili, dotazioni informatiche insufficienti, connessioni internet, ecc.), non ha potuto fare a meno di evidenziare che tutte le aziende concorrenti di analoghe o anche maggiori dimensioni, hanno già remotizzato minimo il 90% dei lavoratori. Inoltre la delegazione sindacale ha nuovamente lamentato la mancata applicazione dei criteri di priorità di accesso allo Smart Working previsti dal DPCM, lanciando un pesante monito all’azienda dichiarando che non verrà ulteriormente tollerata l’esclusione dei lavoratori con diritto di precedenza, e le inadempienze saranno denunciate alle autorità competenti.
A tal fine i sindacati invitano i lavoratori alla compilazione dell’apposito questionario per la richiesta di accesso al lavoro agile.
FONDO DI INTEGRAZIONE SALARIALE (FIS) COVID-19 Come tutte le aziende del settore e non solo, anche Abramo ha informato i sindacati che sta valutando di valutare di richiedere l’accesso al fondo di integrazione salariale (FIS) attivato dal governo italiano per far fronte all’emergenza Covid-19. Il sindacato ritiene che in una situazione straordinaria come quella che si sta vivendo in questo momento, ove sia necessario, si possono attivare tutti gli strumenti utili pet fronteggiare l’emergenza. Secondo le organizzazioni sindacali il Fis messo in campo dal governo ed utilizzato da tutti i principali competitor, anche in Calabria, è un ulteriore supporto all’attuazione di tutti gli strumenti necessari per garantire sempre più la sicurezza sul posto di lavoro.
CRISI AZIENDALE E PIANO DI RILANCIO Considerato il ritardato pagamento dello stipendio di febbraio, la delegazione sindacale ha chiesto a che punto si trova il piano di rilancio dell’azienda Abramo per il quale è stato investito il nuovo management, evidenziando che non è sostenibile dai lavoratori, l’incertezza ogni mese di aver pagato lo stipendio e chiedono certezze per il loro futuro.
L’azienda ha dichiarato che la situazione è difficile ma si sta lavora al nuovo piano industriale che agirà sul modello organizzativo, sulla riduzione degli sprechi, sul contenimento del costo del lavoro, sulla rinegoziazione dei costi e prevederà anche nuovi investimenti. Ha sottolineato anche l’importanza di avviare immediatamente il risanamento, che è anche propedeutico all’arrivo di nuovi investitori. A tal proposito dal 1 aprile si insedierà il nuovo Direttore Generale che insieme al dott. Ferrari e al dott. Masciale avrà il compito di realizzare il nuovo piano industriale, con l’obiettivo di rilanciare l’azienda e darle prospettive di medio e lungo termine.
La delegazione sindacale nel dare una apertura di credito al nuovo management, lo ha messo però in guardia, manifestando forti perplessità «sulla possibilità di far cambiare mentalità e operatività a questa azienda di stampo patriarcale ed ottocentesco, che soltanto se saprà tagliare i ponti con il passato, puntando tutto sulla valorizzazione e rimotivazione delle Risorse Umane, potrà ritornare ad essere un punto di riferimento nel mercato dei contact center, e ridare certezza di futuro ai propri dipendenti». In conclusione le parti si sono aggiornate al 31 marzo prossimo per un nuovo incontro della commissione bilaterale.
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