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«Covid-19, cambiare le procedure per le assunzioni»

di Gianluigi Scaffidi*

Pubblicato il: 28/03/2020 – 11:29
«Covid-19, cambiare le procedure per le assunzioni»

Ritengo non vi sia bisogno di puntualizzare il dramma della situazione Covid-19 dipendente da un evento straordinario che ha impattato su un Ssn indebolito da anni di disinvestimento e definanziamento a fronte di spese per opere che servono a far giungere carichi di broccoli e patate un’ora prima da Torino a Lione, di opere con cui si sono letteralmente gettati a mare (e nelle tasche di addetti ai lavori) decine di miliardi come il Mose e, perché no, della riannunciata idea di realizzare il ponte sullo Stretto. Questi aspetti politico-sociali si avrà modo di discuterli allorquando il buon Dio avrà deciso di smettere di castigare il genere umano.
Ad una situazione straordinaria occorre rispondere con provvedimenti straordinari ed oggi il buco nero del nostro SSN è rappresentato dalla carenza di mezzi e di personale in particolare nelle cinque specialità in prima linea al contrasto dell’attuale emergenza.
Sui mezzi non si può non convenire trattarsi di un problema internazionale anche se non posso fare a meno di pensare quanto ci siamo crogiolati nel definirci il Paese della moda mentre le aziende produttrici di tecnologie e dispositivi sanitari delocalizzavano o chiudevano nell’indifferenza dei Governi degli ultimi 10-15 anni, di ogni colore, tutti più impegnati a presenziare alle sfilate di moda che a manutenere e potenziare il Ssn.
Sull’acquisizione di personale, invece, si registra l’adozione di un pannicello caldo quale la manifestazione di interesse per l’assunzione di Medici per sei mesi. Nulla togliendo a tutti i Colleghi che hanno presentato domanda siamo sicuri che all’interno del pool di candidati esista il personale occorrente per i cinque reparti di frontiera e cioè Terapia intensiva, Malattie infettive, Pneumologia, Pronto soccorso e Cardiologia? O al Governo basta dire che ha incrementato il numero dei Medici negli ospedali senza pensare alla possibilità di immediato impiego nelle attività e, quindi, preferendo mettere nelle corsie camici e non professionisti in grado da subito di lavorare negli specifici reparti di frontiera.
Allora, data la situazione straordinaria, occorre rispondere con misure straordinarie agendo sulle attuali norme concorsuali per le assunzioni a tempo indeterminato che, oggi, per acquisire un medico impongono, dall’emanazione del bando pubblico all’inizio attività del Medico in corsia, non meno di dieci mesi.
Propongo, pertanto, in deroga alla attuale normativa concorsuale un decreto straordinario per l’assunzione di Medici a tempo indeterminato attraverso la temporanea modifica delle norme che preveda, solo nelle specialità sopra evidenziate, un bando pubblico con dieci giorni di pubblicazione ed un successivo tempestivo esame dei candidati da parte di una commissione composta da tre componenti interni dell’Azienda ospedaliera o sanitaria. Questa flessibilità temporanea delle norme consentirebbe una maggiore potenzialità di acquisizione di personale già formato.
In alternativa le regioni possono autorizzare, a stralcio dei rispettivi piani del fabbisogno, un numero sufficiente di posti per medici ed infermieri relativi alle cinque specialità anzidette. In tal modo si potrebbe anche accedere a graduatorie aperte e valide con l’immediata immissione in attività di personale. Per fare questo occorrerebbe liberarsi dei nefasti burocrati miopi ed insensibili che infestano le Regioni in particolare la Calabria dove, per esempio, per autorizzare il piano del fabbisogno del Gom di Reggio Calabria la miope burocrate di turno, evidentemente ignara dell’emergenza in atto, continua ad impegnare gli uffici, totalmente dedicati all’emergenza Covid, con richieste di dati risalenti all’anno 2004. In Calabria anche questo è un modo per consegnare i calabresi al Coronavirus.
Per quanto riguarda la situazione degli approvvigionamenti da parte della Protezione civile condivido pienamente la posizione del governatore della Campania De Luca senza alcuno spirito regionalistico, che non appartiene alla stragrande maggioranza della popolazione meridionale, ma con il giusto spirito di riconoscimento dei diritti di cittadinanza tra i quali quello alla tutela della salute costituisce il caposaldo del sistema Italia.

*Segretario aziendale Uil Medici del Gom di Reggio Calabria

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