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Cotticelli: «Non mi sono allontanato, ci metto la faccia»

Il commissario a “Non è l’Arena” replica al dirigente Uil Azzarà e rivela: «Non posso firmare decreti per un errore della prima ordinanza di Prociv, ma sono al fianco della Santelli». A giorni in C…

Pubblicato il: 30/03/2020 – 1:23
Cotticelli: «Non mi sono allontanato, ci metto la faccia»

«Io non mi sono mai allontanato, no mi sono mai sottratto alle mie responsabilità. Ci ho messo la faccia e continuo a mettercela». Così il commissario ad acta della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, intervenendo ieri sera alla trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti su La7. Cotticelli, collegato dalla sala operativa della Protezione civile, ha replicato al segretario della Uil Reggio Calabria, Nuccio Azzarà, che la scorsa settimana aveva denunciato, in piena emergenza Coronavirus, l’assenza dei commissari dell’Asp reggina e anche l’inattività dello stesso Cotticelli.
UN ALTRO VIAGGIO NELLA SANITA’ “DOLENTE” Lo stesso Azzarà ha partecipato anche alla puntata di ieri sera, alla quale era collegato anche il viceministro alla sanità, Pierpaolo Sileri e che si è inoltre soffermata sulle difficoltà – comunque stranote – della sanità calabrese, ritratta nell’abbandono dell’ospedale di Scalea, nel degrado e nella mancanza di dispositivi e materiale all’ospedale di Locri e nella vicenda dei 300 operatori dell’Asp di Crotone in malattia. Azzarà ha ribadito le critiche ai commissari dell’Asp di Reggio Calabria, evidenziando l’assenza soprattutto «funzionale» di Cotticelli («ha fatto in questo periodo solo 8 decreti e nessuno sull’emergenza Coronavirus») e rivelando «la situazione scandalosa dei 200 operatori del 118 che rischia la completa paralisi, perché – ha sostenuto il dirigente Uil – a questi lavoratori non è stato fatto alcun tampone e hanno le mascherine di “nonna Giovanna”».
LA REPLICA DI COTTICELLI A queste considerazioni Cotticelli ha risposto osservando che Azzarà «non ha visto decreti da parte mia perché non potevano esserci. L’ordinanza di Protezione civile emanata per fronteggiare l’emergenza Covid contiene un errore di base, perché sono stati individuati come soggetti attuatori i presidenti delle Giunte regionali e quindi i commissari di Calabria e Molise sono completamente fuori. Ma la voglio rassicurare, lei e tutti i calabresi, come sanno i commissari delle aziende: non mi sono mai tirato indietro, sono sempre stato al fianco, con la sub commissario Crocco, della presidente Santelli e ogni provvedimento fatto dalla presidente è da me controfirmato e condiviso. Condivido – ha detto il commissario in collegamento con “Non è l’Arena” – le preoccupazioni per i lavoratori, non abbiamo avuto i materiali necessari per procedere alla protezione di questo personale che merita tutto il rispetto e tutta la considerazione, ma lei non mi può accusare di essere andato via o di codardia, da generale dei carabinieri non glielo posso consentire. Io – ha aggiunto ancora Cotticelli – non mi sono mai allontanato, non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità. Ci ho messo la faccia e continuo a mettercela». Cotticelli ha poi ricordato che «il rimo messaggio che ho lanciato venendo in Calabria, in un sistema sanitario saccheggiato, è la legalità. La Calabria è la prima vittima della criminalità organizzata e del malaffare, e tutti insieme dobbiamo combatterli con spirito unitario. Aspetto Azzarà e troveremo insieme gli strumenti. La Calabria è la terra di Gratteri, è la terra di grandi uomini, tutti insieme dobbiamo combattere le consorterie».
IL CASO DEI COMMISSARI DELL’ASP REGGIO Dopo l’intervento di Cotticelli, le immagini di “Non è l’Arena2 vanno alla ricerca dei tre commissari dell’Asp di Regio Calabria che Azzarà ha accusato di latitanza. Una troupe si reca in Sardegna, alla ricerca del commissario Giovanni Meloni, che risulta ripartito da poche ore per la Calabria: intercettato a Reggio, Meloni non risponde al giornalista di La7 affermando che «le informazioni saranno fornite dall’amministrazione». In studio Giletti leggerà una nostra della commissione straordinaria nella quale si parlerà «di un’assenza non di 15 giorni come precedente era stato contestato ma di 5 giorni!, tesi che fa dire ad Azzarà: «Quindi confermano la loro assenza dalla Calabria in piena guerra Coronavirus».
LE CONCLUSIONI DI SILERI A tirare le fila e le somme, sarà il viceministro Pierpaolo Sileri. «Il commissario Cotticelli è stato sicuramente presente, ho parlato con Azzarà e ho preso il mio impegno di venire in Calabria, ho parlato con Cotticelli anche oggi affinché faccia da “trait d’union” con il presidente della Regione Santelli per vedere cosa è stato fatto e cosa c’è da migliorare e le carenze da colmare e farlo tutti insieme. Prima conosciamo le cose e – ha sostenuto Sileri – prima siamo in grado di muoverci per correggerle. La situazione calabrese non è anta oggi ma è cronicizzata, sarebbe sbagliato pensare di risolverla in un attimo e in un momento di emergenza». Secondo Sileri «serve spirito unitario, è giusto che tutti remiamo nella stessa direzione, è doverosa la presenza dl governo in Calabria. Nella prossima settimana farò un tour in Calabria, partendo da Reggio Calabria, perché ho intenzione di veder di persona la situazione». Quanto al caso del presunto assenteismo di Crotone, Sileri ha detto: «Chi ha sbagliato pagherà, certo bisognerà vedere caso per caso, c’è – immagino – un’indagine che stabilirà le responsabilità, ma se cert cose saranno accertate faranno male alla sanità. E comunque necessaria una visita congiunta con il generale Cotticelli».
 

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