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Fondi Covid-19, Gratteri: «Gli elenchi dei bisognosi al setaccio delle forze dell’ordine»

La proposta del procuratore capo di Catanzaro nel corso della diretta su Radio Capital per verificare le procedure di assegnazione delle risorse stanziate dal Governo per aiutare le famiglie in dif…

Pubblicato il: 31/03/2020 – 10:09
Fondi Covid-19, Gratteri: «Gli elenchi dei bisognosi al setaccio delle forze dell’ordine»

CATANZARO «Chiedo che gli elenchi di cosiddetti poveri o di piccoli imprenditori che fino a qualche anno fa non pagavano nemmeno la tassa sulla spazzatura e che erano in odore di mafia, siano consegnati per fare dare uno sguardo alla Guardia di Finanza, alla Questura o ai carabinieri». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo questa mattina nel corso della trasmissione “Circo Massimo” di Radio Capital, analizzando la gestione dei fondi destinati alle persone bisognose per affrontare questo periodo di emergenza legato al coronavirus.
Gratteri ha spiegato che il controllo va fatto «nel mentre», perché «il sindaco ha fatto un elenco di trecento poveri, di cinquanta commercianti che hanno difficoltà, allora dammi questi elenchi che gli diamo un’occhiata. È bene dare ai sindaci i fondi perché si risparmiano molti passaggi, pero’ se il sindaco è un mafioso e un faccendiere, i benefici li da’ ai soliti noti e ai clienti elettorali, e gli altri che sono all’opposizione e hanno votato contrario non li avranno».
«IL SISTEMA CREDITIZIO VENGA IN SOCCORSO» «Necessita – ha poi aggiunto a proposito dei rischi di infiltrazioni mafiose nella gestione della crisi – che il governo parli direttamente con le banche che devono rischiare un po’ di più, in questo momento particolare devono capire che devono prestare soldi anche se il rischio di insolvenza è più alto». Secondo Gratteri, «se non si supera questo gap e questo blocco psicologico da parte di un bancario, che sa che il rischio è alto, non ne usciamo. C’è bisogno di soldi veri, adesso, ai piccoli e medi imprenditori».
LA GESTIONE DELLA DROGA AI TEMPI DELLA PANDEMIA «In questo momento, per quanto riguarda la cocaina, la situazione è questa: in Colombia, Bolivia e Perù, gli unici tre Stati dove si produce la cocaina, c’è una difficoltà a reperire i precursori chimici per la produzione di coca, perché la gran parte di questi precursori provengono dalla Cina, oltre che da multinazionali europee e americane che poi sovvenzionano le campagne elettorali dei presidenti della repubblica del Sud America». Poi Gratteri ha commentato così come l’emergenza coronavirus stia creando disagi anche nella produzione della droga, senza comunque intaccarne il mercato. «La produzione è rallentata – ha spiegato Gratteri – pero’ sono tali e tanti i depositi di tonnellate di cocaina che il problema non c’è. Si pensi alla Spagna, ventre molle dell’Europa, dove ci sono colonie di colombiani che hanno anche dieci tonnellate di cocaina stoccate in attesa di venderla in Europa, oppure pensiamo all’Afghanistan, dove ci sono tonnellate di cocaina pronte per arrivare in Europa. La riprova che non c’e’ crisi lo abbiamo dal prezzo che è rimasto invariato».

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