L’emergenza del Coronavirus sembra destinata a durare nel tempo, almeno per quanto riguarda l’osservanza delle precauzioni richieste dalle Autorità. Accanto alle misure più urgenti e gravi, finalizzate a contenere e a sconfiggere il virus, occorre anche pensare a modalità nuove per far funzionare al meglio le nostre istituzioni nazionali e locali Considerato il contesto e le difficoltà, dobbiamo fare in modo che le istituzioni locali riescano a garantire, anche in questa fase drammatica, forme di partecipazione e di controllo. Credo che una lunga sospensione delle attività delle assemblee elettive, segnatamente dei consigli comunali e delle commissioni istruttorie, può produrre danni i cui effetti li vedremo solo tra qualche tempo. Bisogna attivare, invece, gli strumenti di partecipazione e controllo e rendere le nostre istituzioni aperte, vigili, operative. In questo momento particolarissimo, tutti dobbiamo racccogliere l’invito volto a rafforzare lo spirito di comunità e tutti siamo chiamati, ognuno per la propria parte a dare un contributo. Lo stanno facendo molto bene le comunità religiose e laiche dedite al volontariato, le forze dell’ordine, gli uffici comunali, il mondo della Scuola e dell’Università in tutte le sue articolazioni. Le istituzioni formative in particolare hanno attivato, con successo modalità a distanza di erogazione della didattica e dato, sinora, un’efficace risposta alle esigenze di scolari e studenti. Ora tocca a noi. Consiglio comunale, Sindaco e giunta del comune di Rende, devono ripensare in tempi brevi il sistema della rappresentanza e delle decisioni che competono all’Ente locale. I prossimi saranno, per il Municipio, mesi di scelte importanti, nelle più svariate materie, che richiedono l’apporto di tutti, a cominciare dalla gestione dell’emergenza epidemiologica. Sarebbe un buon segnale rivolto non solo alla comunità rendese, ma a tutte le istituzioni e comunità calabresi. Riorganizzare il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni è possibile. Lo si può fare, convocando il Consiglio comunale in versione ridotta, cosi come fatto in Parlamento, garantendo la rappresentanza senza ledere gli equilibri dei gruppi presenti in Consiglio, oppure in modalità a distanza. Quest’ultima opportunità non può che partire da Rende, culla dell’HI TECH, sede dell’Università della Calabria e luogo di nascita di decine di aziende ad alta tecnologia. Adattare un sistema di discussione, e se il l caso di decisione, in modalità remoto, non dovrebbe essere molto difficile. Occorre avere la consapevolezza del valore pratico e culturale di una simile iniziativa. Confido nella sensibilità e nel senso istituzionale del Sindaco, del Presidente del Consiglio Comunale e di tutti gruppi consiliari, per evitare che la nostra democrazia municipale soffra oltremodo per le conseguenze del virus.
*Consigliere comunale di Rende – AttivaRende
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