di Gaetano Megna
CROTONE Vorrebbe occuparsi del fratello disabile e la sua domanda di trasferimento all’Azienda sanitaria di Crotone non sarebbe stata presa in considerazione. Si chiama Paolo, 28 anni, ed è attualmente dipendente del Comune di Parma. In Emilia lavora presso una struttura sanitaria pubblica con la mansione di Oss. Tre anni fa il fratello, oggi ha 34 anni compiuti, è stato colpito da una serie di infarti. Gli insulti, come succede in questi casi, hanno colpito il cervello e lo hanno reso inabile totale. Da tre anni, infatti, vive su una sedia a rotelle. L’unico esponente della famiglia che ha le competenze e la forza fisica per prendersi cura dello sfortunato giovane è appunto il fratello Paolo. Papà è anziano e mamma ha pure delle patologie.
Paolo sente sulle sue spalle la responsabilità dell’unico fratello gravemente malato. Vorrebbe occuparsi di lui e, come ci racconta, tre anni fa avrebbe chiesto di essere traferito all’Asp pitagorica, potendo il fratello esibire la documentazione di invalidità del 100% (articolo 3 comma 3 della legge 104, invalido totale non revisionabile).
Paolo spiega che, nonostante i solleciti, l’Asp non avrebbe mai risposto alla sua richiesta che sarebbe stata regolarmente protocollata. Per un periodo non produce nessun sollecito, perché sempre nel 2017 lo sfortunato fratello è stato ricoverato in una clinica di riabilitazione di Imola e anche il padre e la mamma si traferiscono temporaneamente in questa città. Paolo ha viaggiato da Imola per tutto il periodo di ricovero. Dimesso dalla clinica si sono tutti traferiti a Crotone, anche Paolo lo ha fatto. Ha chiesto di potere usufruire di due anni di congedo parentale e la domanda è stata accolta proprio perché il padre e la madre non sono nelle condizioni di prendersi cura del figlio maggiore ridotto a vivere su una sedia a rotelle. I due anni di congedo parentale scadranno il prossimo 16 dicembre e Paolo, come ci spiega, «non può permettersi il lusso di rinunciare al posto di lavoro di Parma». L’ideale sarebbe quello che, vista la situazione, gli fosse riconosciuto il diritto di trasferimento all’Asp di Crotone. Paolo non vuole abbandonare il fratello e purtroppo al momento, come ha denunciato, avrebbe trovato tutte le porte sbarrate. (redazione@corrierecal.it)
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