ROMA Revocare o per lo meno sospendere il concorso che il Csm ha appena bandito per gli incarichi di Procuratore generale di Catanzaro e di procuratore di Castrovillari. A chiederlo con una lettera indirizzata a Palazzo dei marescialli e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è Ivano Iai, l’avvocato dei magistrati Otello Lupacchini e Eugenio Facciolla, rispettivamente Pg di Catanzaro e procuratore di Castrovillari, prima che il Csm li trasferisse d’ufficio.
Per il legale i due posti non possono essere considerati vacanti e dunque messi a concorso, visto che i suoi assistiti sono stati solo «provvisoriamente e temporaneamente destinati ad altri incarichi» sulla base di due ordinanze cautelari della Sezione disciplinare del Csm, che sono state impugnate e su cui si devono pronunciare le Sezioni Unite civili della Cassazione.
Ed è «altamente probabile» che i ricorsi presentati «possano essere accolti». Inoltre i due uffici sono attualmente retti da magistrati, l’avvocato generale Beniamino Calabrese e il sostituto vicario Simona Manera, «indiscutibilmente competenti». Dunque se la procedura di concorso non venisse bloccata e «si dovesse malauguratamente concludere con la nomina di nuovi magistrati, le due procure risulterebbero paradossalmente rette da due dirigenti».
Il legale di Lupacchini (trasferito con l’accusa di aver denigrato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri) e di Facciolla accusa anche di «assenza di imparzialità e trasparenza» il ministro della Giustizia per «l’accelerazione» che avrebbe impresso alla procedura di assegnazione temporanea ad altri uffici dei suoi assistiti.
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