CORIGLIANO ROSSANO Qualcosa nel sistema degli aiuti sta facendo “massa”. Molte famiglie bisognose stanno lamentando criticità nella distribuzione dei beni di prima necessità e nell’intercettazione dei bonus, in «crudele gioco allo scaricabarile».
Il signor Giacomo Santella, a nome di una ventina di famiglie che vivono nel cuore del centro storico di Rossano, lamenta un cortocircuito nell’organizzazione degli aiuti, in queste lunghe settimane segnate dal coronavirus. Riferisce di aver interpellato gli enti preposti senza riuscire a risolvere il problema. Soprattutto in giornate di freddo inteso, «perché – racconta al Corriere della Calabria – la faccenda non riguarda solo i beni alimentari, ma anche quelli per bambini ed il riscaldamento».
«Nei giorni scorsi – spiega Giacomo – queste famiglie hanno ricevuto un aiuto concreto da alcune parrocchie. Il problema è ben più ampio rispetto ai soli beni di primissima necessità, manca di tutto, compresi i detersivi e i detergenti per la pulizia personale. Tra i tanti drammi c’è anche quello di non poter riscaldare casa».
Il signor Santella spiega anche di aver parlato con l’assessore alla Cultura e alla Solidarietà di Corigliano Rossano, Donatella Novellis. «In un incontro le abbiamo chiesto se fosse stato possibile attingere a quella fornitura di legna che ogni anno l’Amministrazione comunale procura per i fuochi di San Marco. Abbiamo riferito che i bisogni di tante famiglie, anche con bambini piccoli, non sono solo di carattere alimentare».
Il signor Santella prosegue nella sua testimonianza riferendo di aver contattato altre associazioni che si occupano di welfare sul territorio. «Fra un rimpallo di numeri da chiamare – si avvia alla conclusione della storia – ci è stato risposto che possono solo offrire beni alimentari e che forse, fra una settimana, qualora riescano a raccogliere anche prodotti per l’igiene, li distribuiranno».
«Uno scaricabarile che non meritiamo anche perché queste famiglie hanno davvero bisogno di aiuto. Ma questi aiuti, concretamente, dove sono?» conclude ponendo un amaro quesito. «E per i bonus ci vorranno dei giorni. Già, ma quanti? Le famiglie bisognose potranno vivere di attesa?».
L’IMPEGNO DELLA RETE SOLIDALE Insomma, in un periodo di grande emergenza, le esigenze delle fasce più deboli della popolazione che hanno perso anche quel po’ di lavoro per colpa del coronavirus, si fanno sentire in modo più stringente. In tutto questo, l’assessore alla Cultura e alla Solidarietà della città di Corigliano Rossano ha spiegato che attraverso una grande rete composta da Amministrazione, Caritas, Arcidiocesi e Terzo Settore si proverà ad assolvere «alle stringenti necessità di chi ha bisogno di aiuto».
Il terreno su cui ci si muove, quello della solidarietà e del welfare è problematico. «Ma proprio per questo – ha dichiarato al Corriere Donatella Novellis – attraverso la rete proveremo a rispondere alle esigenze nel più breve tempo possibile. Facendo da cassa di risonanza all’appello lanciato dal signor Santella, chiederemo alle associazioni che ci supportano di raccogliere anche quel genere di beni. Il periodo è delicatissimo, ma posso assicurare che lo sforzo che stiamo compiendo tutti è massimo. Ciò non toglie che lavoreremo ancora di più per far meglio. Ho anche chiesto al sindaco Stasi di poter implementare il bonus in denaro che sarà assegnato a chi presenterà domanda, dopo aver verificato tutti i requisiti». (lu.la.)
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