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Fratelli vibonesi uccisi in Sardegna, ritrovati i corpi. Il vicino confessa il delitto

I cadaveri di Massimiliano e Davide Mirabello sono stati trovati nascosti dietro alcuni cespugli. Erano svaniti nel nulla il 9 febbraio a Dolianova. Il rinvenimento grazie alla confessione di uno d…

Pubblicato il: 03/04/2020 – 18:08
Fratelli vibonesi uccisi in Sardegna, ritrovati i corpi. Il vicino confessa il delitto

CAGLIARI Sono stati trovati grazie alla confessione di Joselito Marras, il vicino di podere delle vittime, arrestato insieme al figlio Michael, i corpi di Massimiliano e Davide Mirabello. Ieri l’uomo, difeso dall’avvocata Maria Grazia Monni, ha chiesto di essere interrogato e oggi è stato sentito per via telematica dal pm di Cagliari Gaetano Porcu e dagli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale del capoluogo. Nelle due ore circa di colloquio, Marras ha confessato di aver ucciso i due fratelli, dicendo di aver agito completamente da solo, e di aver poi nascosto i corpi in una zona rurale a circa tre chilometri dal centro abitato di Dolianova, indicando agli investigatori il luogo esatto.
I cadaveri erano nascosti tra i cespugli, e non interrati come appreso inizialmente, già in avanzato stato di decomposizione. Sul posto insieme ai carabinieri del Nucleo investigativo sono intervenuti i colleghi della Compagnia di Dolianova e successivamente gli specialisti del Ris e il medico legale Roberto Demontis.
LA DIFESA «Nella giornata di ieri ho rappresentato al pm titolare delle indagini la volontà di Joselito Marras di chiarire la dinamica che fatti che hanno portato alla morte dei due fratelli. Nella mattina di oggi, dal carcere, il mio assistito ha indicato nel dettaglio i luoghi dove potevano essere recuperati i due corpi ed è pertanto seguendo le sue indicazioni che i carabinieri li hanno potuti ritrovare». Così l’avvocata Maria Grazia Monni che difende Joselito Marras, arrestato insieme al figlio Michael per l’omicidio di Massimiliano e Davide Mirabello. «Marras nel corso del suo interrogatorio – precisa Monni – ha riferito di essere stato aggredito e di essere stato costretto a difendersi. Ha escluso ogni partecipazione del figlio a questo tragico fatto».
LA SCOMPARSA Davide e Massimiliano, originari di Vibo Valentia, erano usciti in tutta fretta in macchina, domenica 9 febbraio, molto agitati, uno senza neppure portare con se’ il cellulare. La loro auto, dopo l’allarme dato dai familiari, era stata trovata bruciata alla periferia di Dolianova e tracce di sangue erano state rilevate sulla strada vicino alla loro abitazione.
Fin dai giorni successivi alla scomparsa dei Mirabello, denunciata dai familiari, gli inquirenti avevano ipotizzato un duplice omicidio, probabilmente per un regolamento di conti dovuto a vecchi rancori. Ed a finire al centro delle indagini l’allevatore Joselito Marras e il figlio Michael, fin da subito sospettati dagli inquirenti. I due, secondo quanto accertato dagli investigatori, da tempo avevano pessimi rapporti di vicinato con i due fratelli. Per questo era scattato il provvedimento di fermo nei confronti dei due. Fino alla confessione che ha portato al ritrovamento dei corpi di Davide e Massimiliano.

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